Parte la trattativa per il "salva pensioni": cosa si sono detti Draghi e Salvini

Colloquio "lungo e positivo" tra Mario Draghi e Matteo Salvini: al centro la riforma delle pensioni e il "no" della Lega al ritorno alla legge Fornero

Parte la trattativa per il "salva pensioni": cosa si sono detti Draghi e Salvini

Sono giorni concitati per la nuova legge di bilancio che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe portare all'abolizione della quota 100. Il rischio, stando a quanto si apprende, è di tornare a un sistema che si avvicina a quello della riforma Fornero. La Lega e i sindacati premono per evitarlo e il Carroccio sta spingendo per trovare soluzioni alternative e, anche per questo motivo, Matteo Salvini ha incontrato Mario Draghi a Palazzo Chigi.

"La Lega è al lavoro sul 'salva pensioni', per evitare il ritorno alla Fornero", ha dichiarato il partito di Matteo Salvini in una nota dopo l'incontro tra il suo leader e il presidente del Consiglio. Fonti della Lega fanno sapere che l'incontro tra Salvini e Draghi è stato "lungo e positivo". Il leader del Carroccio "ha illustrato le sue proposte per rilanciare il Paese e difendere lavoro e pensioni".

Il nodo non è semplice da sciogliere, perché i punti che devono essere risolti sono numerosi e di non semplice soluzione. Le resistenze che il Mef sta incontrando per superare quota 100 attraverso un nuovo sistema di quote persistono. I sindacati fanno opposizione sulla proposta di quota 102 e 104 e ribadiranno le loro forti perplessità domani, quando le delegazioni incontreranno Mario Draghi a Palazzo Chigi.

Durante il vertice con il presidente del Consiglio, i sindacati porteranno la proposta di permettere l'uscita a chi ha raggiunto 41 anni di contributi al netto dell'età oltre a garanzie per gli assegni di giovani e donne. Un'idea che sembra trovare l'appoggio anche di Matteo Salvini e della Lega. Inoltre, le forze politiche stanno pressando il governo per la conferma di Opzione Donna, manovra sostenuta da Pd e da M5S, che consentirebbe l'uscita anticipata a 58 o 59 anni, rispettivamente nel caso in cui si tratti di lavoratrici private o autonome, con un minimo di 35 anni di contributi.

La Lega si è detta pronta al dialogo: "La discussione per una riforma ragionevole è in corso. Inutile soffermarsi ora su numeri e quote: dobbiamo dare risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori che attendono di poter andare in pensione". Così ha dichiarato il sottosegretario al Mef della Lega, Federico Freni, sottolineando che "occorre assicurare una gradualità nel passaggio verso la normalità". Inoltre, nelle ultime ore, Claudio Durigon ha smentito alcune indiscrezioni: "Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, la Lega non è 'verso il sì' alle nuove misure sulle pensioni. Stiamo ancora lavorando alla riforma, con buonsenso e determinazione. L'obiettivo è non tornare alla Fornero".

Il Consiglio dei

ministri che dovrà esaminare la legge di bilancio dovrebbe tenersi tra mercoledì e giovedì. Una cabina di regia non è stata convocata ed è possibile che non ci sarà. Mercoledì il governo dovrebbe incontrare i sindacati.

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