Coronavirus

Il dubbio sui test rapidi. "Sono poco affidabili rischio di esiti sbagliati"

Falsi positivi o negativi intorno al 30%. Per questo il Cts li aveva bocciati

Il dubbio sui test rapidi. "Sono poco affidabili rischio di esiti sbagliati"

I test rapidi effettuati sui viaggiatori in arrivo non sono affidabili. E infatti in aprile il Comitato tecnico scientifico li aveva bocciati: margine di errore troppo alto. E se è vero che in questi mesi sicuramente sono stati perfezionati purtroppo resta una possibilità di falsi negativi o falsi positivi che si aggira intorno al 30 per cento. Nei porti e negli aeroporti arrivano migliaia di persone al giorno provenienti anche dai paesi considerati a rischio, Spagna, Malta, Croazia e Grecia. Se per ogni 100 testati circa trenta risulteranno negativi pur essendo in realtà positivi è evidente che nel giro di pochi giorni avremo migliaia di persone potenzialmente contagiose che circolano liberamente nella convinzione di essere negative.

É la denuncia che ieri ha rilanciato dalla sua pagina Facebook il noto chirurgo Roy De Vita, primario di chirurgia plastica ricostruttiva all'Istituto Tumori Regina Elena di Roma. Protagonisti della vicenda i figli della sua compagna rientrati dalla Sardegna, ovvero dalla regione che in questo momento è nel mirino delle autorità sanitarie a causa dell'esplosione di casi da «movida». Il chirurgo racconta che uno dei ragazzi appena rientrati da Porto Cervo ha ricevuto una chiamata da una loro amica risultata positiva al Covid. Allertata la madre organizza subito con una struttura privata l'effettuazione del test per tutti. Il risultato è negativo Al medico sembra che i tempi del risultato siano troppo ristretti e così la donna spiega appunto che è stato eseguito un tampone solo nasale. De Vita è perplesso e quindi invita la compagna a fare il tampone tradizionale. Quello che è ritenuto il test «principe», il più affidabile dagli esperti. E così i ragazzi si sottopongono al tampone classico. «Dopo 3,5 ore arriva il risultato e sono tutti e tre positivi e con carica virale elevatissima», prosegue De Vita.

Ma perché raccontare questa vicenda visto che il test è stato eseguito in una struttura privata. Perché, assicura il chirurgo romano «stiamo parlando dello stesso test che viene fatto negli aeroporti». E dunque si chiede «quanti falsi negativi girano in Italia al rientro dalle vacanze? In tutti i test ci possono essere i falsi negativi come i falsi positivi ma bisogna capire quale è la percentuale di questi errori».

Al chirurgo replica indirettamente il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, che parla di una percentuale contenuta di falsi che oltretutto riguarda soprattutto i falsi positivi che vengono poi corretti con l'esame molecolare.

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