Coronavirus

Duemila persone isolate in Veneto. Ecco la mappa dei nuovi focolai Covid

Preoccupa anche la situazione in Sicilia. A Modica catena di contagi nati dalla escort peruviana residente in Umbria

Duemila persone isolate in Veneto. Ecco la mappa dei nuovi focolai Covid

Non siamo certo ai livelli della Spagna, dove si contano oltre 200 focolai, ma anche in Italia i contagi cominciano a crescere di numero e di volume. E anche se per ora la situazione è sotto controllo, potrebbe pre annunciare una nuova ripresa dell'epidemia. A preoccupare sono due situazioni in particolare: la Sicilia e il Veneto.

Sono 1.827 le persone in isolamento domiciliare in Veneto, una crescita esponenziale se si considera che lo scorso 20 giugno erano poco più di 800. Di questi solo 24 hanno sintomatologie compatibili con il Covid-19 ma sono comunque entrati in contatto con soggetti positivi e la catena degli eventuali contagi va ricostruita e spezzata in poco tempo. «Questo è il risultato della scelta di Zaia di affidarsi a persone che dicono che il virus è morto. E intanto gli ospedali tornano a riempirsi» è molto critico l'epidemiologo Andrea Crisanti, pronto a lasciare il comitato scientifico Veneto. Fino a poco tempo fa la regione si era rivelata un modello da seguire per lo screening di massa e il contenimento dell'epidemia, ora la situazione sembra sfuggire di mano. In particolar modo, l'allarme è scattato per i contagi tra i dipendenti della ditta Bartolini, situazione che ha destato preoccupazione alla luce del precedente in Emilia, dove, nella stessa ditta, sono stati trovati 117 positivi. Un episodio che aveva suscitato clamore nei giorni scorsi era quello dell'imprenditore nel Vicentino che, dopo un viaggio di lavoro in Serbia, dove era entrato in contatto con un positivo, era tornato a lavorare con 38 di febbre e sintomi riconducibili al coronavirus, senza negarsi una festa di compleanno e un funerale e rifiutando per giorni il ricovero per poi arrendersi solo con il peggioramento della malattia. Risultato: 5 positivi collegati all'imprenditore, 52 contatti messi in quarantena preventiva a Vicenza e 37 in quella di Verona.

Da monitorare anche la situazione in Sicilia, nel catanese. «In totale sono 113 le persone che, tramite il tracciamento dei contatti (contact tracing), sono in isolamento fiduciario, in attesa di essere verificate» spiega l'assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza. Sono 21 i casi positivi nel territorio in provincia di Catania: sei pazienti sono ricoverati, uno in ventilazione con casco Cpap. Sono tutte persone che hanno avuto contatti con i due cluster, quello di Catania con otto persone positive e quello di Misterbianco con quattro persone più due in di un altro Comune. Due casi di Misterbianco sono guariti. Le squadre Asl sono concentrate sulla situazione di Modica dove per alcuni giorni ha lavorato una escort peruviana risultata poi positiva al suo ritorno a casa in Umbria. Un altro focolaio è scoppiato in Lombardia in due macelli della provincia di Cremona ma pare in via di contenimento. Anche il Lazio è stato costretto a far fronte a diversi focolai dalla ripartenza a oggi: esaurito quello più grave, partito dall'istituto di ricovero e cura San Raffaele Pisana, che ha portato a oltre 120 casi e 5 decessi, aveva destato preoccupazione il mini-cluster in un palazzo occupato alla Garbatella, nel cuore di Roma. E il focolaio tra la comunità bengalese.

I numeri in generale non sono male: diminuisce l'aumento dei positivi, 129 nella giornata di lunedì. Tuttavia aumentano i morti: 15.

I pazienti in terapia intensiva sono 49, due in più rispetto a ieri, i ricoverati con sintomi sono 732 (-13).

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