Duro scontro Conte-Renzi. Il premier: "Non ci servono fenomeni"

Il premier Conte mette nel mirino Renzi dopo gli attacchi degli ultimi giorni. E la tensione nella maggioranza comincia a salire

Duro scontro Conte-Renzi. Il premier: "Non ci servono fenomeni"

Botta e risposta durissimo tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Da qualche giorno l'ex segretario del Pd punge in modo costante il premier soprattutto sulle ricette economiche proposte dai giallorossi per la manovra. Renzi chiede al premier di evitare l'aumento delle tasse. L'ha anche minacciato politicamente con uno "stai sereno" che ha subito ricordato gli scontri con Letta. Le scintille però adesso continuano e si fanno sempre più pesanti anche per la tenuta dello stesso governo. Conte ha mandato due messaggi chiari a Renzi che hanno il sapore delle "stilettate": "Voglio chiarire che tutti devono partecipare a questo progetto politico con il massimo impegno e determinazione, noi non abbiamo bisogno di fenomeni, poi se qualcuno vuole andare tutti i giorni in TV lo faccia pure ma nella consapevolezza che quando ci si siede al tavolo ci si siede correttamente e non si rivendicano primati che non riconosco a nessuno, neppure ai partiti che hanno maggiore consistenza numerica".

Una frase questa che può aprire una pericolosa ferita nella tenuta della maggioranza. Una mossa quella di Conte che non è passata inosservata. E così Salvini ha sottolineato lo scontro di governo: "Sbarchi triplicati, una tassa al giorno e litigi continui, con il Conte in fuga dal Parlamento e che oggi dà del 'fenomeno' a Renzi. Spettacolo indegno, purtroppo a spese degli italiani". Salvini ha poi messo nel mirino anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "Nei primi 4 giorni di ottobre già 261 sbarchi in Italia, il doppio della media giornaliera registrata nell’ottobre 2018. Il tutto dopo un settembre nero: 2.500 sbarchi contro i 947 dello stesso periodo di un anno fa. Questi i fatti. Da Di Maio e Conte tante chiacchiere e troppi sbarchi".

Insomma la temperatura nel governo comincia a salire. La tensione pure. Conte e Renzi si beccano un giorno sì e l'altro pure. E in questo quadro la battaglia per la manovra in autunno potrebbe avere esiti davvero imprevedibili.

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