E Martina tenta Di Maio: "Ecco i tre punti del Pd ​per governare insieme"

Maurizio Martina strizza l'occhio ai Cinque Stelle: "Ripartiamo da tre punti: povertà, famiglia, lavoro"

Il nuovo ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina
Il nuovo ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina

Il Partito democratico all'opposizione a ogni costo? Quell'epoca (renziana) è finita. Ora che Luigi Di Maio sembra aver mollato definitivamente Matteo Salvini, i dem le tentano tutte per mantenere qualche posto al governo.

Ecco quindi che Maurizio Martina - che dopo le consultazioni aveva ribadito, quasi offeso, che il suo partito sarebbe rimasto a guardare - ora si sbraccia per chiamare i Cinque Stelle. E lo fa con un post su Facebook che strizza chiaramente l'occhio al movimento.

"In Parlamento e nel Paese facciamo vivere le nostre battaglie e il nostro impegno quotidiano per un'Italia migliore", scrive il segretario reggente del Pd, "Ripartiamo dalle nostre proposte concrete, confrontiamoci con i cittadini a partire dai loro bisogni e dalle loro aspettative. Lasciamo ad altri tatticismi, scontri personali e di potere. Noi pensiamo all'Italia". E lancia tre punti, tre proposte dalle quali partire per un potenziale governo "giallorosso": povertà, famiglia e lavoro.

"Allargare il reddito di inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa", enumera Martina, "Introdurre l'assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi; introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la fabbrica

promosso dalle parti sociali; tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi".

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