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Palazzo Madama allarga la sala stampa

Dovrebbe essere ridimensionata, ma il Senato pensa in grande. Chi paga?

Palazzo Madama allarga la sala stampa

Roma - In teoria, ma solo in teoria, la riforma costituzionale targata Renzi dovrebbe rendere pressoché evanescente il ruolo e la funzione del Senato. Eppure Palazzo Madama è tutt'altro che rassegnato a «mettersi a dieta».

Da domani, infatti, partiranno alcuni lavori di ristrutturazione e i giornalisti di stanza al Senato sono stati invitati a sgomberare le loro postazioni. La nuova sala stampa, secondo, quanto si apprende, sarà articolata in tre stanze rimesse a nuovo, sempre al primo piano di Palazzo Madama per un'area totale che dovrebbe superare il centinaio di metri quadri.

La «manovra» consentirà ai laticlavi di riappropriarsi della Sala Maccari, che prende il nome dall'autore ottocentesco degli affreschi. Uno spazio che da qualche anno è occupato da radio e tv per le interviste, in quanto l'«espansione» in organico e in ambienti dell'ufficio stampa aveva reso il lavoro dei cameramen sempre più difficile. Ecco, quindi, che la stampa avrà a disposizione, qualche metro più in là, un luogo adeguato all'occasione con microfono per l'intervistato, pedana per gli operatori con le telecamere e ben due videowall per gli stand up (la parte dei servizi in cui il giornalista tv è ripreso in piedi mentre parla, ndr ).

La Sala Maccari è la location ideale per ricevere gli ospiti a Palazzo Madama e i senatori la rivogliono indietro già da diverso tempo. Ma quanto costerà spostare i giornalisti? Al momento, si apprende dall'ufficio dei questori, non è stato firmata nessuna delibera che autorizzi spese. I lavori saranno effettuati da una ditta che è già sotto contratto al Senato per i lavori di manutenzione. Bisognerà vedere, però, alla ripresa dei lavori parlamentari, quando il «trasloco» e l'allestimento dei nuovi spazi per i media se, eventualmente, verrà presentato un conto.

Certo, la riforma del Senato è ancora di là dall'essere approvata e, quindi, Pietro Grasso & C. sono ancora in piena attività, ma dalla prossima legislatura Palazzo Madama dovrebbe essere soprattutto un «dopolavoro» per sindaci e consiglieri regionali anche se la funzione legislativa non sarà completamente persa. Perciò se dovessero essere sostenute delle spese, vi sarebbe motivo per metterle in questione. «I senatori saranno ridotti a 100, si risparmierà tagliando sugli uffici», si mormora a Palazzo Madama.

La spending review è sempre quella di dopodomani.

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