
Il Taeyangho è entrato alla stazione di Pechino dopo aver percorso 810 km in 20 ore di viaggio. Lento, lussuoso e dotato di dispositivi che sembrano usciti dai romanzi di Fleming, il treno verde oliva, prodotto a Pyongyang, è completamente blindato, in grado di proteggere da proiettili ed esplosivi il suo viaggiatore più illustre, Kim Jong-un. Si tratta di una rara escursione all'estero per il leader nordcoreano, che dal 2011 ha lasciato poche volte il Paese e che, come il padre e il nonno, rifiuta di viaggiare in aereo, affidandosi al suo convoglio corazzato. Per Kim, accompagnato dalla figlia e probabile erede Kim Ju-ae, è la quinta visita in Cina dall'inizio della sua presidenza.
Il dittatore parteciperà oggi alla parata militare in programma in piazza Tienanmen per l'80° anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale e della resa del Giappone. Fin dai tempi di Mao, che di fatto la istituì, rappresenta l'occasione indiscutibile per celebrare il trionfo della potenza bellica di Pechino, la leadership di Xi Jinping e il ruolo del Paese sulla scena internazionale, per altro ben definito nei giorni scorsi a Tianjin alla Shanghai Cooperation Organization (Sco).
Nel corso della cerimonia, che durerà 70 minuti, sfileranno nuove armi terrestri, marittime, aeree e ipersoniche. Tra i sistemi più attesi figurano un gruppo di missili antinave progettati per affondare unità statunitensi nel Pacifico e i droni stealth FH-97. Il piatto forte tuttavia è rappresentato dal Dong Feng 41, il cui motore sarebbe in grado di raggiungere una velocità pari a 20mila chilometri all'ora e di effettuare virate a 90 gradi anche a velocità supersoniche. Capacità che renderebbero i missili difficili da intercettare anche per i più avanzati sistemi di difesa aerea esistenti. Xi mostra i muscoli e lo vuol fare alla presenza dei suoi alleati, quelli che l'hanno incoronato leader della nuova governance globale, e che l'Occidente definisce l'asse del male. Il presidente cinese siederà al centro, affiancato da Putin alla sua destra e da Kim alla sua sinistra. Un'immagine che formalizza pubblicamente la relazione trilaterale, e pericolosa, Cina-Russia-Corea del Nord. Tra l'altro proprio ieri Xi e Putin hanno firmato 22 accordi, compreso un progetto per la fornitura di gas dai giacimenti della Siberia occidentale alla Cina attraverso la Mongolia, per un volume di 50 miliardi di metri cubi all'anno. Sul palco d'onore è prevista la presenza del leader indiano Modi, ma soprattutto quella del primo ministro pakistano Shehbaz Sharif. Dal 1950, anno in cui sono stati aperti i canali diplomatici, Pechino e Islamabad hanno dato vita a una partnership molto solida. La Cina è diventata il principale fornitore di armi del Pakistan, mentre il volume degli scambi bilaterali ha superato i 23 miliardi di dollari nel 2024. Senza dimenticare il progetto infrastrutturale da 62 miliardi di dollari che collega i due Paesi. I rapporti di Islamabad si stanno consolidando anche con il Cremlino. Putin ha bisogno di partner affidabili per ottenere armi.
Ieri lo zar ha avuto bilaterali con Lukashenko, il serbo Vucic e Sharif. Il Pakistan è pronta a vendere a Mosca le AZB-81LR, bombe note per la loro precisione e capacità di colpire obiettivi con un margine di errore minimo.