E scatta l'allarme navi da crociera: da paradisi a lazzaretti galleggianti

Dopo il caso Diamond, la Grand Princess attracca a Oakland. L'italiana Costa Fortuna respinta da Thailiandia e Malesia

E scatta l'allarme navi da crociera: da paradisi a lazzaretti galleggianti

Se colpite dal virus le navi di crociera sono lazzaretti galleggianti, come è capitato alla Diamond Princess nel porto giapponese di Yokohama con 705 persone positive. E adesso altri alberghi del mare saranno evacuati, a cominciare dalla Grand Princess con 21 infetti: i passeggeri americani saranno messi in quarantena. Gli italiani, che sono 32, verranno rimandati a casa via aerea.

Altre navi passeggeri comprese quelle che battono bandiera italiana sono state respinte da alcuni porti, anche se non c'erano contagi a bordo. «Non mi meravigliano gli allarmi e i contagi. Le navi sono il peggior luogo di assembramento», spiega un ex comandante di grandi unità di crociera. «Mi chiedo se sulle nostre navi, che sono territorio italiano, vanno applicate le stesse norme stabilite in patria per limitare in virus. Al momento non mi risulta», osserva la fonte del Giornale. L'ex comandante fa notare che «un fattore importante da considerare è il sistema di condizionamento», che può funzionare con circolazione di aria esterna o mista. «Quello misto viene solitamente usato per risparmiare energia - fa notare -. Ovviamente sarebbe meglio filtrare solo aria esterna».

Le navi passeggeri italiane sono una ventina soprattutto del colosso Costa con base a Genova e la controllata Aida. Poi ci sono i traghetti. Oggi la Costa Fortuna concluderà la sua crociera a Singapore, come da programma, dopo essere stata respinta in Thailandia e Malesia. A bordo ci sono 1631 passeggeri e 984 uomini di equipaggio senza alcun contagio. I connazionali sono 282 e 64 hanno lasciato l'Italia nel corso degli ultimi 14 giorni. Nelle prossime ore dovrebbero venire sbarcati e inviati direttamente in aeroporto per tornare in patria. La prossima crociera è stata cancellata e la compagnia «sta valutando» i futuri viaggi «monitorando costantemente le misure restrittive adottate dalle autorità governative locali nelle destinazioni delle proprie navi».

Intoppi che sono nulla rispetto alla Grand Princess con 3550 passeggeri compresi 21 infetti, che deve attraccare a Oakland in California per trasferire i passeggeri in quarantena in basi militari. Altre due navi della stessa compagnia sono bloccate in attesa dei risultati dei tamponi. Della stessa flotta fa parte la Diamond Princess trasformata in un lazzaretto all'inizio del contagio nel porto giapponese di Yokohama. Su 3711 persone a bordo 705 hanno contratto il virus.

In alcuni casi ci sono state proteste violente sulle banchine per impedire lo sbarco dei crocieristi. La Msc Lirica ieri non ha potuto attaccare nel porto di Mangalore in India dove sono stati chiusi tutti gli scali alle navi passeggeri straniere. La settimana prima è capitato lo stesso a Malta nonostante nessuno fosse contagiato a bordo. Fra i passeggeri considerati «untori» i primi sono gli italiani anche se non hanno una linea di febbre. Psicosi e allarmi scatenano polemiche pure a Messina e Palermo per l'avvenuto sbarco di croceristi. Un altro divieto riguarda i turisti che arrivano a Venezia e non possono visitare la città, ma solo transitare per tornare a casa.

Sta andando peggio ai turisti sul Nilo bloccati in 160 su una delle navi che fa spola fra Luxor e Assuan per diversi casi di Covid 19.

Il virus rischia di mettere in ginocchio un settore che vale 150 miliardi di dollari. Le compagnie non forniscono dati, ma si parla di un crollo del 50 per cento delle prenotazioni.

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