In vena di freddure, per niente divertenti. Il giovane sindaco di Cesano Boscone, cittadina di 23mila abitanti non lontano da Milano, ieri si è lasciato andare a una serie di battute sui marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Dimenticando il proprio ruolo e la fascia tricolore che indossa nelle foto del suo profilo social. Scrive su Facebook Alfredo Simone Negri, 35 anni, eletto con il Pd nel 2014: «La Fip, federazione italiana pesca, ha diramato un bollettino in cui invita gli associati alla prudenza alla luce del ritorno dei due maró». Un'uscita irrispettosa non solo verso Girone e Latorre, ma anche verso le due vittime della tragica vicenda.
E i commenti dei suoi concittadini non sono esattamente entusiasti. C'è chi se la ride: «Fantastica!», ma anche chi censura: «Pessima e di pessimo gusto!», «È una battuta? Non è per niente divertente», «Vergognati», «Ma l'hai scritto sul serio?». Qualche utente richiama il primo cittadino a riflettere un po' di più prima di postare: «Simone questa potevi risparmiartela, non solo per il tuo ruolo istituzionale che rappresenta tutti i Cesanesi e scrivo tutti... Rispetta anche chi la vede diversamente da te». Ma Negri - sindaco molto tecnologico, con profili social (uno personale e uno istituzionale), sito dedicato e blog - non si trattiene e poco dopo rincara: «Bloccato in India Argo, il cane di Girone. È stato scelto come testimonial per i prossimi manifesti di Giorgia Meloni sul referendum costituzionale». «Oggi sei sbizzarrito», si compiace un amico virtuale, e il primo cittadino: «I maró mi mettono di buon umore». In serata però deve essersi accorto della mossa politicamente poco furba e i post, prima uno e dopo circa un'ora l'altro, sono stati rimossi. Nel suo curriculum on line il 35enne, laureato in Biotecnologie agrarie-vegetali, spiega di essere in politica fin dalla giovane età. Ex capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, due anni fa ha vinto le primarie del centrosinistra ed è diventato sindaco della sua cittadina.
Su Twitter si definisce «Un pericoloso estremista che spera di lasciare un buon ricordo». Visto lo spirito e la reazione di chi lo ha letto ieri, è probabile che ne lascerà uno discutibile. Chissà cosa ne pensa Matteo Renzi, il cui governo è chiamato a provare a risolvere il caso marò.
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