Ma ecco dove i giovani hanno imposto uno stile

Iceberg rispolvera Topolino per le sue maglie

I giovani hanno il dovere di essere creativi dice Giorgio Armani a proposito delle nuove leve che in questi giorni si sono affacciate sulla scena della moda maschile milanese. E soprattutto, diciamo noi, hanno il diritto di essere aiutati a crescere stando a bottega da veri maestri. Il più delle volte si tratta d'industriali che con le loro aziende esercitano il ruolo di incubatrice e tutori. «Siamo talent scout e se i giovani che coltiviamo hanno successo, ne siamo felici» dichiara Paolo Gerani fiero di aver dato linfa e supporto con la Gilmar a tanti stilisti, da J.C. de Castelbajac a Marc Jacobs, solo per citarne due. Ora ha affidato la collezione Iceberg a un ragazzo inglese di 35 anni, James Long convinto più che mai della necessità di pensare al futuro. «I ventenni di oggi fra dieci anni avranno il giusto potere d'acquisto per accedere alla nostra moda. Ma pensiamo anche agli uomini che vogliono ringiovanire, e sono tanti, e che chiedono di vestirsi con le stesse cose» aggiunge Gerani presentando una collezione che rilegge i codici della maison e sceglie di rieditare fra i personaggi iconici della celebre maglieria, il simpatico Topolino. Quando l'innesto di un giovane designer risulta perfettamente riuscito, i risultati sono eccellenti. È il caso dell'inglese Brendan Mullane arrivato da alcuni anni e con i titoli giusti alla direzione creativa di Brioni: diploma alla Kingston University in Fashion e al Kingsway College di Londra in Arts&Design, esperienze in Hermès, Louis Vuitton e Alexander McQueen e poi, come senior head menswear designer da Givenchy. Insomma ha imparato a far benissimo il suo lavoro al punto che ai recenti Golden Globe di Beverly Hills, ha messo su Brad Pitt uno dei famosi smoking della maison abruzzese. Il segreto di Brendan? Trasferire l'impareggiabile sartorialità di un'azienda con oltre 70 anni di vita da poco entrata nell'orbita del gruppo francese Kering, su nuove generazioni attraverso con la ricerca di materiali tanto sofisticati quanto tecnologici. Da Pal Zileri, brand vicentino entrato tre anni fa nella scuderia del fondo del Qatar Mayhoola For Investment, lo stesso che possiede Valentino, è il bravo direttore creativo Mauro Ravizza Krieger a sfidare la sapienza sartoriale con un concetto di modernità grafica espressa attraverso un equilibrio fatto di nuovi volumi e materiali che omaggiano con simmetrie e geometrie, le variazioni cromatiche care all'artista Josef Albers della Bauhaus School. Risultato? Uno stile che è certezza d'indiscutibile aplomb. Andrea Incontri, entrato a far parte del team creativo di Tod's, allena il suo talento confrontandosi con le esigenze di un grande gruppo e ne mette a frutto i saperi anche nella collezione che porta il suo nome. Il designer parla infatti di esercizi progettuali sui temi della semplicità e della leggerezza che non hanno stagioni. Il focus è il capospalla maschile, da sempre banco di prova per i più bravi. Incontri lo riedita nelle versioni del panno di loden e dello chevron per i cappotti e nella nappa imbottita per overcoat e parka. Tutto è sofisticato ma allo stesso tempo urbano.

La scuola di stile e di savoir faire di Ferutdin Zakirov che ha debuttato a Milano, sta tutta nell'anima italiana di questo designer imprenditore uzbeko amante della più raffinata sartorialità. Non a caso per la sua collezione s'ispira al mito dell'eleganza maschile tradotta in un prodotto sapientemente realizzato in Italia con il sapore dell'antica sartoria.

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