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Ecco i nomi e gli incarichi dei fedelissimi di Matteo Renzi

Un esercito di fedelissimi della prima ora che occupa incarichi in ogni settore della vita pubblica del nostro Paese

Ecco i nomi e gli incarichi dei fedelissimi di Matteo Renzi

Fedeli a Matteo Renzi sin dalla prima ora, sono in tanti oggi a godere di questa devozione.

David Allegranti su Il Foglio stila un lungo elenco di persone che oggi sono dirigenti, sottosegretari, direttori, consiglieri di Palazzo Chigi, sindaci o presidenti. Il loro comune denominatore? Aver appoggiato - senza se e senza ma - l'allora sindaco di Firenze alla sua persona scalata al potere, cominciata prendendosi il Pd e lanciando poi l'attacco al compagno di partito Enrico Letta, scippandogli la poltrona di premier.

È la Leopolda Generation, uomini e donne che orbitano attorno alla stella Renzi da tempi non sospetti e che non sono mai mancati mai all'annuale appuntamento fiorentino che ha posto le basi del renzismo.

Sono in tanti, ma non tutti sono sotto ai riflettori come succede ai ministri (e alle ministre) più fedeli al Presidente del Consiglio; c'è infatti chi è salito solo recentemente alle cronache per incarichi di primo piano, come Antonio Campo Dall'Orto, diventanto direttore generale della Rai.

Dietro i nomi da prima pagina poi, una schiera di fedelissimi: Filippo Sensi, una volta impegnato ad Europa, il quotidiano pro-Renzi, oggi è spin doctor e portavoce del premier; Antonio Funiciello, scrittore e intellettuale, si occupa di editoria per conto del sottosegretario Lotti; l'economista Tommaso Nannicini ha scritto il Jobs Act insieme all'attuale responsabile Economia del Pd Filippo Taddei; Marco Simoni, economista della London School of Economics, che ha accompagnato Renzi al forum di Davos, si occupa di trovare investitori internazionali che scommettano sull'Italia; Carlotta De Franceschi, bocconiana, si è occupata di materie di competenza del ministro del Lavoro Giuliano Poletti; Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, la cui consulenza è servita per alcune questioni come il caso Ilva; Luigi Marattin, ex assessore a Ferrara, ricercatore, si occupa della finanza pubblica locale; Yoram Gutgeld, deputato Pd è commissario alla revisione della spesa dopo l'era Cottarelli.

E la lista continua: Lorenzo Guerini, oggi vicesegretario del Pd insieme a Debora Serracchiani; Francesco Nicodemo, colui che sui social network cerca di orientare il dibattito; Dario Nardella, oggi sindaco di Firenze e Francesco Bonifazi che si occupa delle casse del Partito democratico. David Ermini invece è responsabile Giustizia del Pd. E poi la renziana Antonella Manzione a capo dell'ufficio legislativo di Palazzo Chigi, sorella di Domenico, sottosegretario all'Interno, mentre Luigi De Siervo, potrebbe presto diventare vice di Campo Dall'Orto alla Rai.

Nella lista anche quello che oggi è il digital champion di governo, Riccardo Luna, ex direttore di Wired.

Questi, tutti quelli che hanno degli incarichi di cui non si parla ogni giorno nei giornali, perché poi ce ne sono altrettanti che occupano posizioni di rilievo nella macchina dello Stato e sono diventati ministri, sottosegretari, presidenti di aziende statali e dirigenti.

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