Ecco il segreto anti depressione: cellulari spenti e niente tè dopo le 22

Essenziale il rispetto dei ritmi circadiani. La notte è per il riposo

Ecco il segreto anti depressione: cellulari spenti e niente tè dopo le 22

Leggere fino a tardi, bere una tisana a tarda notte, dare una sbirciata al telefono, svegliarsi per uno spuntino, alzarsi anche prima dell'alba: piccoli piaceri quotidiani. Ma che siate allodole o gufi, interrompere il sonno per godere delle piccole abitudini può essere nocivo.

Nel nostro Paese, la depressione sta diventando sempre di più un'emergenza: gli ultimi numeri sulla depressione sono allarmanti. Questi sono i dati del rapporto salute mentale del ministero della Salute, diffusi questo mese: nel 2016, in Italia, 600mila persone sono andate al pronto soccorso per disturbi psichici. Il ricovero, però, è avvenuto nel 13% dei casi. E anche i dati diffusi ieri dall'Agenzia del farmaco dicono che 11 milioni di italiani, ogni giorno, assumono antidepressivi. Il ritmo circadiano è importantissimo e regola le nostre ore di veglia e sonno, è il nostro orologio biologico e dovremmo rispettarlo di più. Perché, un nuovo studio dell'università di Glasgow, pubblicato su Lancet Psychiatry, attesta l'importanza del ritmo sonno veglia sulla nostra salute mentale. Lo studio mostra come le persone con ritmo di riposo interrotto, abbiano 6% e il 10% in più di probabilità di avere un disturbo dell'umore rispetto a persone con comportamenti più tipici (attivi durante il giorno, inattivi di notte).

Durante lo studio, sono stati analizzati i ritmi sonno/veglia di 91.105 persone con un'età compresa tra i 37 e i 73 anni. È stato scoperto che l'interruzione dei ritmi dell'orologio biologico aumenta i rischi di depressione e di avere disturbi dell'umore. Gli individui con un ritmo di riposo (ampiezza relativa) minore, sono risultati a maggior rischio. Altre variabili come età, sesso, stile di vita, istruzione e traumi sono stati presi in considerazione. Il ritmo circadiano è la variabile più rilevante: questi ritmi controllano diverse funzioni del nostro corpo; dai modelli di sonno alla temperatura corporea, al nostro sistema immunitario, al rilascio di ormoni.

Anche se lo studio non ha preso in considerazione l'uso dei telefoni cellulari, Daniel Smith, ricercatore senior dell'università di Glasgow, parlando alla Bbc, ha ipotizzato come altamente «probabile» che diverse persone interrompano il sonno a causa dell'uso dei social durante la notte.

E l'utilizzo dei telefoni fino a tarda notte, o un risveglio alle prime ore del mattino per bere sono tra le abitudini che generano »una scarsa igiene del sonno», ha ribadito Smith al Times. «Il mio cellulare si spegne prima delle 22 di notte» ha detto Smith. Questione di evoluzione: «Non ci siamo evoluti per guardare gli schermi quando dovremmo dormire». Nel dubbio, spegniamo i telefoni.

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