Economia, Ue e Comunali: Fi e Lega aprono il cantiere

Continuano le manovre di avvicinamento, partiti al lavoro sul programma. Ottimista Berlusconi, che vuole incontrare Salvini. Ma restano i dubbi sulla serrata di novembre

Economia, Ue e Comunali: Fi e Lega aprono il cantiere

Le aspettative non sono limitate. Silvio Berlusconi - che è rimasto piacevolmente colpito dall'intervista di Salvini - attende ora di incontrare il leader leghista, di confrontarsi con lui su alcuni temi concreti e verificarne le buone intenzioni. Il presidente di Forza Italia confida in un approccio ragionevole sulle candidature per le Amministrative, ma su questo punto mostra fiducia, anche alla luce delle buone sensazioni avute nell'ultimo faccia a faccia. Sul programma economico le distanze sono colmabili, anzi come ribadisce Renato Brunetta, si lavora a pieni giri su un cantiere del programma, a partire dal pilastro della «flat-tax». Più complesso è il dossier Europa. L'adesione di Forza Italia al Ppe non è in discussione e colmare le distanze non sarà facile, tanto più con il congresso del Partito popolare europeo in programma a ottobre. Resta da definire la questione Milano su cui bisogna fare i conti con le ambizioni parallele dei due movimenti. «Sono sicura che Berlusconi e Salvini metteranno al centro dei loro ragionamenti la ricerca del candidato più competitivo, a prescindere dal partito di appartenenza e riusciranno a individuarlo a prescindere dalle primarie che sul fronte del Pd ci hanno regalato sindaci disastrosi» dice Licia Ronzulli, esponente di Forza Italia che coltiva fin dai tempi della sua esperienza da europarlamentare un buon rapporto con il leader leghista.

Salvini, a sua volta, si aspetta da Berlusconi una apertura sulla manifestazione anti Renzi fissata per i primi di novembre, una spallata al premier da spendere in quelli che potrebbero essere giorni decisivi per la legislatura, una serrata con la quale punta a rosicchiare voti anche al Movimento 5 stelle. Ieri il segretario della Lega è tornato a tendere la mano a Forza Italia e non solo («Porte aperte a chiunque, anche a Grillo, pur di far cadere Renzi»). Naturalmente per il momento la questione del candidato premier non viene affrontata, ma inevitabilmente il nodo dovrà essere sciolto perché Salvini si aspetta una promessa, dopo aver rivendicato la leadership del centrodestra che verrà. L'asse, insomma, non è certo blindato e la parabola di avvicinamento non sarà priva di asperità. Con un primo confronto pubblico, fissato a (stretta) distanza temporale a Pietrasanta, dove alla Versiliana negli incontri de il Giornale saranno ospiti prima Salvini il 10 settembre e poi Berlusconi il 12 settembre.

Sullo sfondo si affaccia all'orizzonte la questione Roma, dopo il «commissariamento» del sindaco Marino da parte del governo. Una circostanza sulla quale - come riferisce Davide Bordoni, capogruppo di Fi al Campidoglio, ai microfoni di Radio Roma Capitale - il Cavaliere ha le idee chiare. «Berlusconi vuole le dimissioni di Marino» racconta Bordoni. «Per l'ex premier non ha più senso andare avanti con un'amministrazione che produce solo burocrazia e valzer di dirigenti.

Berlusconi si chiede che senso abbia commissariare singoli Municipi e non l'intera città». Un obiettivo - quello del voto - per il quale Forza Italia è «pronta a lavorare insieme ai movimenti civici, a cominciare da quello guidato da Alfio Marchini».

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