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Emily, fotocopia italo-canadese di Elly. Chi è la vicesindaca tutta diritti Lgbt e ong

La Clancy, numero due della giunta di Bologna, è il prototipo della nuova donna democratica, transfemminista ed ecosocialista

Un primo piano di Emily Clancy, vice-sindaca di Bologna
Un primo piano di Emily Clancy, vice-sindaca di Bologna

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Emily, fotocopia italo-canadese di Elly. Chi è la vicesindaca tutta diritti Lgbt e ong

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Elly creò Emily a sua immagine. E la benedisse. No, non è un passo biblico ma stiamo parlando della genesi di Emily Marion Clancy. Chi è? Il vicesindaco del comune di Bologna. Ops, la vicesindaca. Così è scritto sulla pagina istituzionale a lei dedicata. Italo-canadese, nata a Bologna il 25 aprile 1991 (la data non è simbolica ma solo uno scherzo del destino), sembra essere la fotocopia vivente dell'italo-americana-elvetica Elly Schlein che fa proseliti. A Bologna la chiamano la regina delle preferenze, 3 541 i voti che le hanno permesso di sedere sul secondo scranno più alto della città. Al fianco di Matteo Lepore. E mentre amministra sogna sì, di diventare un avvocato delle Ong come quelle impegnate in mare a traghettare i migranti dall'Africa all'Italia. Ma torniamo al presente. Diritti, diritti e ancora diritti. Ovviamente civili, meglio se Lgbtq+. Mescolati con l'ambiente, che non guasta mai. È questo il vangelo di Sinistra Y, così chiamano Emily Clancy a Bologna. Un modo per distinguerla dall'altra donna, la gemella rossa più famosa in città: la compagna Elly Schlein. Stesse battaglie, stessi ideali, stesso credo ma non la stessa armocromista. Troppo costosa per la vicesindaca che si è fatta da sola. Prima di indossare la fascia tricolore (solo in caso di supplenza) ha indossato il grembiule da barista e le cuffie da speaker radiofonica. C'è chi la definisce un fenomeno. Comunista, transfemminista ed ecosocialista. Emily Clancy sembra essere il nuovo prototipo della donna dem, le manca solo la tessera del Partito Democratico, anche se per quella c'è sempre tempo. Per ora sicuramente c'è spazio, tanto spazio considerando il fuggi fuggi dal PD dopo le ultime prodezze della sua segretaria. Per un moderato che esce, c'è sempre una rossa pronta ad entrare. Sarà il caso di Elly, ops Emily? Probabile. Intanto, però, la compagna in salsa rosé, nel suo piccolo, da battaglia, scimmiotta Elly e stuzzica il centrodestra di Bologna. Usando gli stessi temi. Lo stesso stucchevole e ripetitivo repertorio. Anche lei, come la segretaria Dem, sembra essere ossessionata dal fascismo. In più occasioni, infatti, miss Y ha accusato Giorgia Meloni e i suoi uomini di non aver mai rinnegato il ventennio. Assessora alla casa (mi raccomando, assessora), all'economia della notte (nessuno osi pensare male o a fare battute), alle assemblee per il clima, alle pari opportunità e alle differenze di genere è impegnata a tutelare anche i fuorilegge. Schierata dalla parte di chi delinque come chi occupa le case. Per lei "c'è valore nelle occupazioni." Sì, è quanto ha detto rispondendo ad una interrogazione sul caro-affitti e sul mercato immobiliare del capoluogo dell'Emilia-Romagna. Quella delle occupazioni è una pratica sfidante per le amministrazioni e si sta ragionando su come cogliere il valore di alcune, dando loro riconoscimento come credo sia già successo per diverse esperienze in città ha detto. Dichiarazioni che hanno scatenato un polverone, tanto da costringere i suoi stessi alleati a prendere le distanze. Facendo litigare i moderati. Ma c'è di più, nella sua breve carriera da vicesindaca ha anche promesso battaglia agli attivisti dell'Associazione Pro Vita & Famiglia censurando loro i manifesti anti gender affissi in città. Non solo, Emily, a differenza della sua gemella (diversa) Elly, può permettersi il lusso di osare, andare oltre. Come quando ha deciso di schierarsi al fianco dei terroristi rossi, degli anarchici impegnati contro il 41bis per Alfredo Cospito, firmando l'appello contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio e invitandolo ad "un gesto di umanità e coraggio. Magari scarcerandolo. Fa rumore, insomma, come suggerito anche dalla segretaria Elly che, durante la direzione PD, ispirata forse dalle anticipazioni sanremesi di Amadeus al Tg1, ha citato Diodato. Ecco, Emily fa rumore.

Forse anche troppo.

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