Ennesimo sciopero: per paralizzare Roma bastano 300 persone

Una piccola sigla sindacale dell'Atac incrocia le braccia nel giorno delle targhe alterne e di Lazio-Juve. Marino: fossi stato sindaco io...

Ennesimo sciopero: per paralizzare Roma bastano 300 persone

A 96 ore dall'inizio del Giubileo Roma è rimasta ostaggio un'intera giornata di trecento persone. Tanti, infatti, sono gli iscritti alla piccola ma agguerrita associazione sindacale del trasporto pubblico che ieri hanno incrociato le braccia, al contrario delle altre sigle che hanno revocato l'astensione, paralizzando la città già messa a dura prova dalla concomitanza con le targhe alterne, con la partita Lazio-Juventus e con le partenze per il Ponte dell'Immacolata.

Un giorno di ordinaria follia per i romani rimasti intrappolati ore nel traffico in tilt. Il Codacons va all'attacco e chiede alla Procura di aprire un'indagine sui disagi valutando l'ipotesi di turbativa di pubblico servizio. Le quattro ore di sciopero proclamate dagli autisti della sigla «Cambia-Menti», seppur minoritaria rispetto ai 12mila dipendenti dell'Atac, hanno bloccato la metropolitana e la Roma-Lido, provocando rallentamenti e cancellazioni sul resto della mobilità pubblica. Pochi e affollati gli autobus in giro, lunghe attese per i taxi. Ad aggravare i disagi, poi, l'ordinanza firmata dal commissario straordinario Francesco Tronca che, a causa dell'inquinamento atmosferico, vietava la circolazione ai veicoli più inquinanti nella cosiddetta fascia verde e alle auto con targa dispari.Chi ieri mattina si aspettava una revoca è rimasto deluso, il Campidoglio è andato avanti per la sua strada e ai romani è toccato l'ennesimo venerdì nero per una serie di circostanze che hanno portato alla paralisi totale della città.

Con il Comune da una parte a rivendicare la sua scelta, obbligatoria quando vengono superati i limiti di smog per sei giorni consecutivi, soprattutto con una procedura di infrazione comunitaria già in atto e il Giubileo alle porte che impediva un eventuale rinvio del provvedimento. E con il prefetto Franco Gabrielli dall'altra parte, convinto che non ci fossero gli estremi per la precettazione perché lo sciopero era solo di 4 ore e di una sigla minoritaria: «Viviamo in un paese dove ci sono delle leggi e le regole vanno rispettate». Ognuno, insomma, ha avuto le proprie ragioni per regalare una giornata di passione ai romani.

Anche la leader di «Cambia-Menti», Micaela Quintavalle: «Lo sciopero andava assolutamente fatto e una volta stabilite le targhe alterne nessuno ci ha convocato per discutere un eventuale rinvio».Un pasticcio che a qualcuno fa rimpiangere l'ex sindaco. «Aridatece Marino», è comparso sui social. Il chirurgo-dem ne approfitta per riprendersi la scena e lanciare frecciatine: «Sciopero dei trasporti, targhe alterne e metro bloccata. Se fossi stato sindaco io, ci avrebbe aperto non solo il Tg1, ma anche la Cnn».

La rabbia degli automobilisti viaggia su Twitter, ma anche l'ironia, «Pellegrini, accorrete, mancate solo voi», con l'hashtag «sciopero» sul podio dei trend topic della giornata. Il tutto a quattro giorni dall'apertura della Porta Santa e con l'arrivo, soltanto l'8 dicembre, di circa 100mila fedeli.

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