Gentile Ingegnere, ritengo che a sessant'anni sia arrivato il tempo di scendere dalla giostra. L'Ingegnere è l'eccellente Paolo Nespoli, appena sbarcato in Kazakhistan e pronto a rientrare in Patria dove l'attendono parenti stretti e amici, vicini e lontani. Nespoli, nonostante la distanza siderale dal nostro pianeta, deve avere saputo dell'ultima trovata di legge nostrana sui lavori usuranti e, di conseguenza, la possibilità di andare in pensione con una anzianità contributiva di almeno trentacinque anni e un'età di anni sessantuno e sette mesi. Ovviamente provoco, Nespoli non è un pensionato ma può rientrare nel personale viaggiante di cui, ormai, sono pieni i cieli e l'universo. Non fa notizia, trattasi di un particolare ex emigrato che torna a casa.
C'erano una volta gli astronauti, personaggi di favola che partivano verso il cosmo a bordo di missili che noi disegnavamo sui bianchi fogli, sognando chissà quale viaggio tra le stelle, magari tra i marziani. L'astronautica ci fece restare per qualche ora bambini, film di fantascienza regalarono un luna park colossale.
Il primo uomo sulla Luna fu come Natale tutto l'anno, le passeggiate spaziali si trasformarono in un'ora d'aria pura, senza il problema dello smog, del traffico, di precedenze a destra e a sinistra. Poi, lentamente, tutto è rientrato nella normalità. E' partita la Samantha Cristoforetti, per centonovantanove giorni in giro per l'universo, a quarant'anni, una bella esperienza per una ragazza dal viso tondo, una casalinga fotografata mentre, in cucina, affetta una mela e, qualche girono dopo, dentro lo scafandro, galleggiante nel nulla, il massimo del piacere per noi costretti dalla gravitazione a stare sempre con i piedi per terra, salvo incidenti.
Nespoli e Cristoforetti hanno studiato nostro il futuro ma appartengono al passato che non è più prossimo ma ormai remoto.
Aveva ventisette anni Juri Gagarin, il primo astronauta sovietico che anticipò il volo del quarantenne americano John Glenn. Erano i favolosi anni Sessanta, la televisione a colori era un'idea lontana, dunque il racconto di quel cielo di stelle era una specie di favola da mille e una notte.
Riscoprimmo le nozioni di scuola, apogeo e perigeo, orbite ellittiche, Modugno, già noto per Volare, cantò anche «Selene ene à, è un mistero non si sa, il peso sulla luna è la metà della metà, in questo mondo che tace c'è tanta pace».
Intanto, al di là dello stupore, i viaggi presero a moltiplicarsi, il cielo è diventato un'autostrada. Paolo Nespoli potrà andare ai giardini con i nipoti e raccontare questa sua settima esperienza, quasi fosse un Milano-Roma sulla Freccia Rossa ma senza ritardi.
La sua esperienza è uno stimolo, la mezza età è una rampa di lancio. «Andiamo», fu la prima parola di Gagarin, nel momento dell'accensione del razzo. Basta mettersi in coda, si accettano prenotazioni, di qualunque età, giovani, donne, anziani, soprattutto militari ma non a metà prezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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