Coronavirus

Escalation di positivi nelle Rsa: oltre mille casi in una settimana

Registrati due cluster con 35 anziani nel siracusano

Escalation di positivi nelle Rsa: oltre mille casi in una settimana

Le Rsa continuano a essere l'anello debole di una collana fragile.

Sono poco più di mille i casi di contagio da Covid negli ultimi sette giorni nelle case di riposo da nord a sud dell'Italia.

Lo rileva una analisi dell'Unione europea delle cooperative (Uecoop) sui report degli ultimi sette giorni di pandemia con l'allarme sicurezza per i 340mila anziani delle oltre 7.800 Rsa distribuite sul territorio nazionale ma anche per gli operatori sanitari e amministrativi, che ogni giorno garantiscono il funzionamento delle strutture che diventano potenziali e pericolosi focolai della seconda ondata del coronavirus. Tre giorni fa nella Rsa Hotel San Francisco a Triggiano, in provincia di Bari, sono risultati contagiati 90 ospiti. E dopo la positività di 13 persone in una struttura per anziani, il sindaco della città del Siracusano, Corrado Bonfanti, ha comunicato il contagio in un altro locale che ospita pensionati. In entrambe le attività, «sono complessivamente 35 le persone positive, tra operatori ed anziani» afferma il primo cittadino.

Le residenze per la terza età sono al centro di nuovi cluster - evidenzia Uecoop - con casi dalla Toscana alla Campania, dalle Marche al Lazio, dalla Sicilia al Friuli, dal Molise al Piemonte alla Basilicata. «In questo contesto - sottolinea Uecoop - le strutture per anziani vengono messe sotto pressione dalla ripresa della pandemia sia sul fronte della tutela degli ospiti che per quella del personale che deve essere dotato di tutti gli strumenti di protezione anti contagio». «In una società come quella italiana - conclude l'Uecoop - dove ci sono quasi 10,5 milioni di persone con più di 70 anni l'emergenza coronavirus ha aggravato il bisogno di assistenza sia nelle città che nei piccoli centri urbani a fronte di network familiari sempre più frammentati e in difficoltà».

Nelle Rsa la paura è molta, dopo la strage degli ospiti che si è registrata nella primavera scorsa. Proprio ieri una donna residente in una residenza protetta a Casali del Manco, centro in provincia di Cosenza indicata come «zona rossa» dall'ordinanza regionale, è morta proprio a causa del coronavirus. Il sindaco della cittadina, Stanislao Martire, si è rivolto all'intera popolazione rinnovando «l'invito ad uscire solo per comprovate esigenze e necessità, perché questo virus non guarda in faccia a nessuno».

Il NurSind Lombardia, proprio ieri ha chiesto al Pirellone l'esecuzione del tampone a tutti gli operatori sanitari impegnati quotidianamente negli ospedali e nelle Rsa, e il rispetto della normativa di emergenza e di tutela della salute nei posti di lavoro. Intanto a Ragusa si sta attrezzando per attivare una «RSA covid» per anziani ospiti di residenze sanitarie assistite risultati positivi al Covid ma asintomatici e anziani ancora positivi ma che pur necessitando di assistenza, non hanno più bisogno di cure ospedaliere.

La situazione nel Ragusano continua a complicarsi.

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