La telefonata Draghi-Berlusconi: ecco di cosa hanno parlato

Oggi il premier Mario Draghi ed il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi hanno avuto un colloquio telefonico per discutere dei risultati del Consiglio Europeo

La telefonata Draghi-Berlusconi: ecco di cosa hanno parlato

Immigrazione, caso Polonia, transizione energetica, emergenza sanitaria, pensioni e Pnrr, questi i temi affrontati dal premier Mario Draghi durante il Consiglio europeo e poi esposti alla stampa una volta terminata la riunione.

Questioni di cui l'ex presidente della Bce ha poi parlato anche con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, nel corso di un colloquio telefonico. Durante la conversazione, Draghi ha riportato all'ex presidente del Consiglio gli esiti del vertice che si è tenuto a Bruxelles. A riportare la notizia, alcune fonti di Forza Italia.

Un rapporto solido

Proprio nel corso della giornata di ieri, giunto a Bruxelles per presenziare di persona ad un meeting del Ppe, il leader di Forza Italia ha parlato del suo buon rapporto con l'attuale premier:"Draghi con me ha un rapporto antico e solidissimo. Io l'ho portato alla guida della Banca d'Italia, vincendo le obiezioni dell'allora ministro Tremonti. Sempre io, vincendo le voglie della Germania l'ho portato alla guida della Bce, e io ho pensato a lui per un governo di coalizione per superare l'emergenza del Covid".

Le questioni affrontate oggi dal presidente del Consiglio sono care anche al presidente di FI, che a margine del vertice del Ppe ha spiegato come Forza Italia sia vicino al premier, ed abbia a cuore temi fondamentali come il rapporto fra Ue e Polonia, l'immigrazione e la formazione di forze militari unite per far tornare l'Europa protagonista sulla scena mondiale.

La posizione del premier

Intervenuto in conferenza stampa subito dopo la conclusione del Consiglio europeo, Mario Draghi ha riportato i temi del dibattito, fra i quali la transizione energetica e la questione Polonia. Quanto alla situazione tutta italiana relativa al costante arrivo di migranti, pare saltata l'ipotesi di apportare modifiche al trattato di Schengen. "Io ho sottolineato il fatto che siamo lasciati fondamentalmente soli ma oggi questa situazione è un problema di tutti. L'importante è non dividersi, non ha senso privilegiare un Paese o una rotta. Sui rimpatri occorre che l'Unione europea agisca tutti insieme", ha spiegato il premier.

Sulla questione Polonia, Draghi ha ribadito l'importanza di portare avanti un dialogo, anche se "le regole sono chiare: non è stata messa in discussione una legge secondarie dell'Unione ma è il Trattato. La Commissione non può fare altro che andare avanti".

Per quanto riguarda la transizione energetica, per il momento saranno apportate "soluzioni di breve periodo", in attesa di mettere a punto una "strategia che punti all'autonomia strategica dell'Unione europea sull'energia".

Sul tema delicato delle pensioni il premier ha ribadito la sua intenzione di non proseguire con Quota 100, che non sarà rinnovata. Saranno dunque apportati dei cambiamenti, ma in modo graduale.

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