Expo, Sala e il sondaggio che sbugiarda gli ingressi

L'ex commissario e oggi candidato sindaco a Milano incaricò la società "Gfk Eurisko" di valutare il grado di soddisfazione dei visitatori. Ma senza occuparsi del loro conteggio

Expo, Sala e il sondaggio che sbugiarda gli ingressi

Cinque giorni per far luce sul lato oscuro di Expo: questo il tempo, singolarmente breve, che è stato concesso dal consiglio comunale di Milano alla commissione voluta dalle opposizioni (ma poi votata anche da pezzi della ex maggioranza di Giuliano Pisapia) per capire qualcosa di preciso sui numeri dell'esposizione universale così come li ha raccontati Giuseppe Sala, già commissario straordinario e oggi candidato sindaco per il centrosinistra. Peccato. Perché se ci fosse un po' di tempo in più si potrebbe scavare meglio su quello che da più parti viene indicato come uno dei buchi neri di Expo: il numero e soprattutto la provenienza dei visitatori. Chi erano i visitatori dell'esposizione? Le schiere di turisti stranieri propagandati da Expo? O soprattutto italiani in gita fuoriporta? La differenza è sostanziale, perché l'indotto sul «sistema-Paese» del colossale investimento cambia radicalmente a seconda dei casi. L'unico dato fornito da Sala, il 30 ottobre, parla di sei milioni di stranieri. Una percentuale fantastica: quasi un terzo del totale, mentre l'esposizione di Hannover 2000 si fermò a un decimo. Vero? Chi abbia comprato i biglietti è impossibile saperlo, essendo passati per le mani di una serie di intermediari.

Ma i vertici di Expo hanno in mano dei dati significativi. Sono i rapporti che Gfk Eurisko, società di ricerche e sondaggi, ha realizzato su incarico di Expo per valutare il grado di soddisfazione dei visitatori. La storia degli incarichi a Eurisko ha anche lati curiosi: il lavoro viene frazionato in sette incarichi, gestiti dai collaboratori di Sala. Solo uno viene messo a gara. Tra le specifiche dell'incarico non compare la conta dei visitatori, e già questo appare anomalo: di fatto, Eurisko intervista un campione di cui non conosce l'entità sul totale. Certo, dando alla società esterna la possibilità di conteggiare direttamente gli accessi al sito, Sala avrebbe perso il controllo esclusivo e diretto sul numero dei visitatori: che invece è stato tenuto segreto per mesi, nonostante le proteste delle opposizioni. Ciò non toglie che i questionari riempiti dagli intervistatori di Eurisko contengano dati interessanti: tra i quali, per esempio, il paese di provenienza. Se i sei milioni di stranieri vantati da Sala fossero invece un paio, come ipotizzano alcuni analisti, il successo di Expo ne uscirebbe ridimensionato. Gfk Eurisko ha sicuramente fornito a Expo i rapporti con i dati completi. Ma il folto ufficio stampa dell'esposizione si è sempre ben guardato dal divulgarli.

E ancora più riservati li ha tenuti l'uomo che per conto di Sala ha governato il tema del marketing: Piero Galli. Di cui Sala si fida così tanto che il 23 dicembre scorso, a Expo appena chiusa, ha dato via insieme a lui e a sua moglie a una nuova creatura: la Finalter Spa, società specializzata in comunicazione e eventi.

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