Facebook schederà i lettori di news

Pagine viste, tempo speso: tutto sarà archiviato dalla piattaforma

Lo scandalo dati che ha coinvolto la creatura di Mark Zuckerberg non impedirà al social network di raccogliere sempre più dati sui gusti e le abitudini degli iscritti. Entrerà in vigore il 1° giugno il nuovo sistema Audiweb di rilevamento dell'audience online in Italia, cioè i dati su come gli italiani utilizzano Internet e quali siti preferiscono visitare da pc, tablet e smartphone. La novità è che il sistema «Audiweb 2.0», proprio grazie a un'alleanza con il social, permetterà una profilazione più accurata del lettore online in modo da permettere agli editori associati di pianificare più accuratamente gli investimenti pubblicitari.

La trafila sarà questa. Il centro di ricerca Nielsen, che raccoglie ed elabora i dati per conto di Audiweb, girerà a Facebook tutte le informazioni relative alle preferenze degli italiani in materia di siti di notizie. Informazioni quali le pagine viste, il tempo speso, gli utenti unici attivi. Il social di Zuckerberg prenderà questi dati e li abbinerà all'età e al sesso degli utenti, anche se in forma criptata e anonima. Infine, il tutto verrà restituito a Nielsen, che in questo modo avrà in mano un pacchetto di informazioni ben più ricco di quello inziale, riuscendo a sapere se quel video è piaciuto più alle donne o agli uomini, o se quel sito di news viene letto principalmente da 30enni o da over 60. I dati tornati nell'archivio di Audiweb serviranno quindi ai media per capire dove è più redditizio investire in pubblicità.

La scelta di Facebook come partner nella rilevazione non è casuale. Come comunicato dalla stessa Audiweb, «Nielsen ha selezionato Facebook quale data provider (fornitore di dati, ndr) più affidabile per copertura e qualità dei dati di profilazione relativi a genere ed età, requisiti confermati dalle valutazioni condotte fra diverse alternative». Una miniera di informazioni unica, dato che secondo l'ultimo rapporto degli analisti di «Wearesocial» e «Hootsuite» gli italiani attivi sulla piattaforma sarebbero circa 31 milioni, praticamente uno su due.

Qualche ambiguità, però, resta. A differenza degli editori operanti sul mercato digitale italiano, infatti, Facebook si rifiuta di farsi misurare da Audiweb.

Questo significa che i media si dovranno fidare a scatola chiusa dei dati forniti dalla piattaforma di cui, come spiega l'Autorità garante per le comunicazioni, «non si conoscono sufficienti dettagli circa le metodologie di rilevazione e i processi di elaborazione». Secondo l'Agcom ne potrebbero derivare «distorsioni nel correlato mercato della pubblicità online».

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