"Vado via dal Pd dei banchieri, la vera sinistra è Papa Francesco". A dirlo è Stefano Fassina, che ieri, dopo una serie di conferme e smentite, ha ufficialmente lasciato il Partito democratico.
E oggi, dalle pagine di Repubblica e il Messaggero, spiega la sua scelta, già nell'aria dall'ormai famoso "Fassina, chi...?" all'apice della rotta con Matteo Renzi. "Vedo uno spostamento dell’asse verso interessi forti, quelli del big business industriale e finanziario", dice l'ormai ex democratico, "Costamagna non è l’unico. Si mettono grandi banchieri d’affari ovunque. Ce n’è uno stuolo a Palazzo Chigi, tutti consiglieri del premier".
La sinistra quindi non è più rappresentata dal Pd, ma ha ormai punti di riferimento diversi. Come Syriza e Podemos. Ma ancora di più Papa Francesco, il vero anticapitalista del giorno d'oggi: "Solleva una critica al capitalismo estranea da decenni alla sinistra. E che lascia quasi senza parole", dice Fassina, sempre più distante dalla linea di Renzi: "Dopo le Europee ho sperato che nascesse una leadership in grado di ascoltare diversi punti di vista. Invece è successo che Renzi ha interpretato quel voto come una forma di autosufficienza, come un’ investitura totale.
Ci siamo illusi che un’interpretazione del Pd che pure c’era fin dalla nascita, quella di Reichlin e di Scoppola, potesse essere dominante. Abbiamo sbagliato. È stata la segreteria Bersani ad essere un’anomalia, tant’è che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi che si era prefissa perchè la cultura politica prevalente nel Pd aveva un segno diverso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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