Elezioni Regionali 2018

Fi supera la Lega in Molise e sbarra la strada ai grillini

Il Cavaliere esulta: "Noi prima lista, avanti con il centrodestra unito. M5s battuti: sono dilettanti"

Fi supera la Lega in Molise e sbarra la strada ai grillini

Il popolo molisano smentisce previsioni e sondaggi. Nella regione del centro-Italia l'annunciata vittoria dei Cinquestelle non c'è, anzi il candidato del centrodestra Donato Toma con il 43,46% stacca di 5 punti quello dei grillini, Andrea Greco fermo al 38,5%. Non c'è neppure il sorpasso della Lega su Forza Italia. Gli azzurri ottengono il 9,38% contro l'8,23% della Lega. Sopra il Carroccio va anche l'altra lista vicina a Forza Italia, ovvero Orgoglio Molise dell'europarlamentare azzurro Aldo Patriciello. Bene anche Popolari per l'Italia al 7,1%, l'Udc di Lorenzo Cesa al 5,1% e Fratelli d'Italia al 4,4%.

Per il Movimento Cinquestelle il verdetto più doloroso arriva dal voto di lista. Dopo il 44,8% delle Politiche la formazione di Luigi Di Maio si ferma a quota 31%. Crolla, invece, il Pd che si attesta al 9%. È chiaro che per il centrodestra unito - che alle Politiche in Molise non aveva eletto parlamentari - il voto molisano ha un peso simbolico ben superiore a quello specifico della piccola regione. Qui nelle ultime settimane si erano trasferiti i leader nazionali in una battaglia all'ultimo voto. Tutti cercavano una spinta in chiave governativa o un ribaltamento dei rapporti di forza. Alla fine però è il format del centrodestra unito a uscirne vincente. E Berlusconi saluta la vittoria con legittima soddisfazione, insieme allo «stop al dilettantismo dei Cinquestelle».

«Dal Molise parte un segnale nazionale importante: il centrodestra unito ha la capacità di raccogliere il consenso degli italiani per guidare le regioni e il Paese» dichiara il Cavaliere che nell'ultima settimana era venuto due volte in Molise e aveva chiuso la campagna elettorale di Toma, spendendosi in prima persona sul territorio. «Il messaggio degli elettori è stato chiaro, ora dobbiamo impegnarci con tutte le nostre energie per ripetere lo stesso successo in Friuli». Da Berlusconi arriva anche una stoccata al M5S. «Dal Molise esce battuto e fortemente ridimensionato il dilettantismo dei Cinquestelle, rispetto al voto di protesta espresso dagli elettori alle Politiche. I grillini si confermano del tutto non credibili per una funzione di governo». Per Berlusconi, «si tratta di un successo davvero significativo. Avevo chiesto agli elettori un voto per dare un buon governo alla loro regione, per evitare una vittoria dei Cinquestelle che sembrava a portata di mano e per ribadire che il centrodestra è la prima area politica nel Paese. Tutti e tre questi risultati sono stati ottenuti», rivendica. Berlusconi ringrazia i parlamentari azzurri che si sono spesi sul territorio, la coordinatrice Annaelsa Tartaglione e soprattutto Donato Toma, protagonista di una campagna elettorale intensa e coraggiosa (grazie anche all'apporto della società Spin Factor, specializzata in strategia e comunicazione politica).

Alla voce di Berlusconi si uniscono molti altri parlamentari azzurri. Dichiarazioni che lette in filigrana contengono un messaggio preciso: uniti si vince, al leader della Lega non conviene andare a fare la spalla di Di Maio. E c'è chi, come Sestino Giacomoni, accende i riflettori su un dato: «In Molise la coalizione di centrodestra vince con il 49,7%! E Forza Italia non solo si conferma il primo partito della coalizione ma, considerando anche l'apporto delle liste riconducibili a esponenti storici di Forza Italia e del Pdl, l'area moderata raggiunge il 34,2% dei consensi, arrivando a rappresentare il 68,8% dell'intero centrodestra».

Una trazione moderata risultata decisiva per la vittoria finale.

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