Non si fermano le indagini congiunte delle Procure di Savona e di Siracusa sulle mascherine che dalla Cina sarebbero arrivate illegalmente in Italia per iniziativa di quella che vent'anni fa era la terza carica dello Stato: Irene Pivetti, presidente della Camera dal 1992 al 1994. Dopo la fine della carriera politica e una incursione nel mondo dello spettacolo, la Pivetti ha avviato una attività imprenditoriale in Cina. Per l'importazione di mascherine antivirus realizzata in questa veste, era stata raggiunta nei giorni scorsi da un avviso di garanzia per frode in commercio. E ieri la Guardia di finanza torna a bussare alle sedi della Stt Group e della Only Italia Logistics, le aziende di cui la Pivetti è socia di controllo e legale rappresentante. Nel mirino dell'indagine ci sono le centinaia di migliaia di protezioni individuali che le due aziende avrebbero messo in commercio in Italia dopo averle importate dalla Cina, nonostante fossero prive del marchio di conformità. Nelle ore precedenti, la Guardia di finanza avrebbe proceduto anche al sequestro dei conti correnti delle due società.
L'indagine era partita il 3 aprile scorso con il sequestro all'aeroporto di Malpensa di circa 150mila mascherine, considerate dagli inquirenti non conformi.
La difesa della Pivetti ha sempre ribadito alle accuse facendo presente che il quantitativo sequestrato è solo una piccola parte, circa il dieci per cento, della partita che con più voli è arrivata dalla Cina attraverso le aziende della ex deputata: tutto il resto era destinato alla Protezione civile, in base agli accordi tra la Pivetti e il suo commissario Angelo Borrelli. Questi prodotti vennero ritenuti pienamente conformi alle esigenze, in base alla certificazione dell'Istituto superiore di sanità che equiparava la indicazione cinese K95 a quella americana N95 e a quella europea Ffp2. Se la quota di commessa destinata alla Protezione civile era conforme ai requisiti, è il ragionamento della Pivetti, come poteva non esserlo la quota di prodotti identici commercializzata direttamente dalla Only Logistics? Oltretutto, il decreto dell'Inail che bocciava le mascherine della commessa è intervenuto solo il 16 aprile, quando le maschere erano già state tutte vendute a farmacie e grossisti.
Ma in serata si apprende che anche il quantitativo della commessa
destinata alla Protezione civile è finita nel mirino della magistratura: stavolta è la Corte dei Conti del Lazio a annunciare l'apertura di un fascicolo sulla fornitura all'ente pubblico delle mascherina targate Pivetti.
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