Roma - Dopo lo schiaffo, la mano tesa. La Francia prova a riaprire il dialogo con l'Italia, dopo lo strappo sulla nazionalizzazione dei cantieri Stx di Saint Nazaire visto che Fincantieri se li era aggiudicati all'asta fallimentare dei precedenti proprietari. L'apertura del presidente Emmanuel Macron è contenuta in una proposta che il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha consegnato al Journal du dimanche in vista del vertice a Roma con i ministri Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda. Il ministro gollista ha messo sul piatto l'opzione di una cooperazione militare tra i due Paesi. «Espandere i negoziati sulla cooperazione militare è un gesto di apertura. Finora siamo rimasti alla cooperazione nel settore civile, ma ora diciamo agli amici italiani di guardare a quello che possiamo fare in campo militare e costruire un grande campione della cantieristica europea» - ha annunciato al quotidiano francese Le Maire.
La partita non è, dunque, chiusa. Anche se la Francia sul punto della nazionalizzazione non cede: «Se l'Italia non accettasse le proposte di Parigi su Stx, la Francia cercherà altri partner benché non si auguri di dover fare questo passo» ha aggiunto il ministro francese. Mano tesa ma senza rinunciare alla difesa degli interessi transalpini: è in sintesi la proposta che il presidente Macron invierà ai ministri italiani nell'incontro di martedì a Roma. Il governo di Parigi difende l'operazione Stx: «La decisione dello Stato francese di prendere il controllo dei cantieri navali Stx a Saint-Nazaire non è stata né di destra né di sinistra, ma per la Francia» ha puntualizzato il ministro dell'Economia al Journal du dimanche. Nessun passo indietro ma una semplice apertura per rimettere in piedi il negoziato tra Italia e Francia. Un segnale che agita il governo Gentiloni: l'offerta può rivelarsi un'ennesima trappola. La delusione per lo schiaffo è ancora viva. E traspare, tutta, nelle parole del ministro Calenda che ieri all'AGI, a «Capalbio Libri» ha dichiarato: «La partita è troppo grossa e complicata. Di sicuro noi alle loro condizioni non ci stiamo. Come finirà? Se li riprendono...». Il segretario del Pd Matteo Renzi non vuol dare l'immagine della sconfitta. «Abbiamo sempre detto che dopo il referendum avremmo attraversato un periodo più debole. Ciò che sta facendo Macron era previsto e prevedibile: sta facendo l'interesse del suo Paese, io non ho nulla contro di lui» ha commentato Renzi al Caffè della Versiliana. «Fa una battaglia su Fincantieri, le regole europee lo consentono, consentiranno anche a noi di avere la possibilità di fare battaglie su altre partite» ha sottolineato l'ex premier. «Da me una parola contro Macron non l'avrete mai Non richiederemo indietro la Gioconda ai francesi. Nessuno immagina di nazionalizzare la Telecom come controreazione. Ben diverso, semmai, è discutere sulla rete che è un asset fondamentale per il nostro paese» ha aggiunto Renzi.
Mentre il ministro della Difesa Roberta Pinotti al Messaggero paventa un rischio per l'equilibrio europeo: «Senza l'accordo Fincantieri-Stx rischia di venir meno uno dei pilastri della futura difesa europea: l'aggregazione industriale». Il governo Gentiloni studia le mosse da assumere in vista del vertice di martedì: il dossier Fincantieri agita Palazzo Chigi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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