La finta intervista Annunziata-Boschi diventa subito virale

La finta intervista Annunziata-Boschi diventa subito virale

Irrompe con una risata virale a spezzare la tensione della campagna elettorale, l'intervista parodia che impazza sul web con cui Sabina Guzzanti imita quella di Lucia Annunziata al ministro Maria Elena Boschi a In Mezz'ora. Tra domande scomode, un po' da «giornalismo d'assalto sul collo», il rischio «pumerang» del referendum alla viglia delle amministrative e la riforma costituzionale che consentirà agli italiani di «rinunciare al diritto di voto», Guzzanti Annunziata nel suo «Tg bbborgo» incalza Guzzanti Boschi.

Ministro, hanno scelto me per non fare un'intervista a tappetino di zebbbra, e allora facciamo subito una domanda tanto per bruciare il pelo. Non pensa che gli italiani si possano accorgere, per il caldo o perché vedono la data sul cellulare, che siamo a giugno? Parlare del referendum di ottobre alla vigilia del voto amministrativo non rischia di essere un pumerang?

«Gli italiani sanno che la cosa importante è votare a ottobre, adesso non serve, abbiamo messo pure queste elezioni la settimana del ponte».

Perché avete scelto come colonna sonora la canzone «People have the power» di Patti Smiddd?

«Per la prima volta gli italiani hanno possibilità di rinunciare al diritto di voto, di rendere il Parlamento votato dagli elettori una pura formalità».

Ora potrà pensare che quello che sto per dirle sia un bastone tra le ruote basso, ma il giornalismo è anche questo. In pochi giorni il governo ha avuto tre crolli, l'Istat sul Jobs Act, la produzione industriale e il lungarno a Firenze, la ciddà del premier...

«L'Europa ci aveva chiesto tre cose: tagliare le pensioni, eliminare i diritti dei lavoratori e decurtare la democrazia: con il referendum stiamo assolvendo l'ultimo dei compiti».

Tre crolli ma anche due scivoloni con la storia dei particciani e di Enrico Berlinguer che voterebbero favore della riforma: la figlia Bianca vi ha smentito. Magari voi non ci pensate perché vi state prendendo uno spread tra amici, ma non credete che tutto questo possa diventare, e ci torno sopra, un altro pumerang?

Il ministro, a questo punto, risponde

con un'anteprima: «Non so se sia un boomerang ma la direttrice del Tg3 sarà licenziata, noi siamo sempre stati contrari all'ingerenza dei partiti, quel tg è del Pd, e non può non sapere che ha vinto Renzi e non Bersani».

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