Sarà perché l'economia del Paese non cresce che il governo vuole contribuire a spingerla comprando auto blu e auto grigie per rinnovare il parco auto della pubblica amministrazione. Non voci, ma fatti contenuti in due bandi della Consip per l'acquisto di 8.280 veicoli con una spesa complessiva di 168 milioni di euro. È stato Il Messaggero a scovare i bandi di gara della centrale acquisti dello Stato e a rendere pubblica la notizia che ha imbarazzato il vicepremier Luigi Di Maio dopo che proprio i Cinque Stelle, storici nemici degli sprechi, solo due anni fa avevano presentato una proposta di legge per sforbiciare l'esercito ai autovetture di servizio e di rappresentanza. Non contenti di quanto fatto dall'ex premier Matteo Renzi.
Appresa la notizia, il ministro M5s ha annunciato una verifica e si è detto pronto a bloccare tutto. «Avvierò subito un'indagine interna ai ministeri per capire se questi bandi si stanno avviando in automatico perché il nostro obiettivo è ridurre le auto blu», ha detto Di Maio ringraziando il giornalista che ha fatto l'inchiesta. «Verificheremo se è vero - ha aggiunto - e se sarà vero si bloccherà tutto. Abbiamo iniziato con delle direttive date sulle scorte, riducendone il numero, e lo faremo sempre di più anche con le auto che vengono utilizzate sia per scorte che per servizio e continueremo ad andare avanti sulla riduzione delle auto blu e sull'utilizzo di una serie di privilegi». In realtà i bandi in questione vanno in tutt'altra direzione. Il primo, pubblicato a ottobre, riguarda l'acquisto di 380 auto blu al costo di 48 milioni di euro. Il secondo riguarda invece le vetture in dotazione alla pubblica amministrazione e proprio in questi giorni scadeva il termine per la ricezione delle offerte. Si tratta di sette lotti per un valore di 120,3 milioni di euro che consentiranno di noleggiare 7.900 auto grigie (con una cilindrata inferiore a 1600 cc). Per cercare di frenare la polemica politica la Consip è intervenuta per sottolineare che quelle a noleggio sono auto destinate al trasporto di farmaci e alla polizia municipale, mentre quelle blindate alla tutela di soggetti istituzionali a rischio, come i magistrati sotto scorta. In ogni modo la Consip ha voluto precisato che l'ente funge solo da intermediario per soddisfare le richieste delle pubbliche amministrazioni. Ma ormai la polemica è partita.
Con la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, che parla di «un'abbuffata che stride in modo evidente con tutta la narrazione grillina», ricordando di quando, a inizio legislatura, il presidente della Camera Roberto Fico andava al lavoro in autobus. Il collega azzurro Antonio Martino si chiede invece come è possibile che Di Maio non ne sapesse nulla.
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