Il sogno Ferrari, la voglia d'Italia, il futuro elettrico. Roma ospita oggi l'ePrix di Formula E ma, soprattutto, a respirare nuovamente un'aria mondiale. Quella che manca dal 1972, anno dell'ultimo Gp che offriva punti per la rassegna intercontinentale.
Tutto merito di Alejandro Tarik Agag Longo (foto), uomo d'affari spagnolo ed ex politico, presidente dell'Addax Capital Llp e della stessa Formula E: «E pensare che il tutto è nato a cena - le parole del diretto interessato - eravamo tutti ad un tavolo, io, il presidente della Fia Jean Todt e Antonio Tajani, che all'epoca era commissario europeo all'industria». Era il febbraio 2011, sembra passata un'eternità: «Parlando di elettrico e inquinamento, ci trovammo a discutere della possibilità di avere un mondiale di vetture solo elettriche, itinerante, che potesse sensibilizzare anche l'opinione pubblica sul tema. Fummo subito tutti d'accordo». Facile a dirsi, meno ad organizzarsi: «Per metterla in pratica ci vollero anni, tanto che la prima gara è stata a settembre del 2014, oltre 36 mesi fa - prosegue Agag, - si tratta di organizzare degli show in tutto il mondo, proprio come la Formula 1. La differenza è che qui si viaggia in elettrico».
Siamo alla quarta stagione, un giudizio finora? «Esperimento ottimo, visto che siamo molto più avanti di quelli che erano i nostri obiettivi; pensavamo e sognavamo di poter avere almeno tre costruttori entro la quinta edizione del mondiale; siamo alla quarta e ne abbiamo già nove, con l'ingresso futuro di brand importanti come Bmw, Mercedes, Porsche e Nissan. Il bicchiere è per forza mezzo pieno». C'è Roma, ma mancano gli italiani. Case costruttrici non ce ne sono, di piloti il solo Luca Filippi a bordo della cinese Nio a tenere alto il drappo tricolore. Per fortuna che i biglietti per gli spettatori sono andati totalmente a ruba.
«È stato un processo decisionale comunque lungo - puntualizza ancora Agag - il tutto partì con la giunta del Sindaco Alemanno, che rimase subito colpito da quest'idea.
Poi non abbiamo avuto nessun contatto con il suo successore, Marino; ed è per questo che il tutto è slittato e c'è stata quest'attesa. Con Virginia Raggi, invece, abbiamo ripreso subito il discorso e concluso nel breve».
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