Forza Italia lavora già al dopo Renzi

Vertici Fi con Berlusconi ad Arcore: ipotesi grande coalizione per rifare l'Italicum

Francesco Cramer

Roma La spallata a Renzi per poi affossare l'Italicum. Ecco il piano di Berlusconi che ieri, nonostante il bisogno quasi assoluto di riposo, ha fatto il punto con i suoi. All'ora di pranzo hanno varcato i cancelli di Arcore i due capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Un summit ristretto assieme anche a Valentino Valentini, Sestino Giacomoni e Niccolò Ghedini. I due capigruppo hanno potuto così riabbracciare il loro leader per la prima volta dopo l'intervento chirurgico. Poca politica ma soprattutto massimo riserbo sui contenuti del colloquio. Da Arcore parte solamente una scarna nota ufficiale: «In attesa di riprendere l'attività politica il presidente Silvio Berlusconi ha incontrato i capigruppo di Camera e Senato per un aggiornamento sui temi dell'attualità politica: dalle vicende parlamentari al referendum, confermando il grande impegno di Forza Italia sulla linea del No - si legge nel comunicato - Il segretario della conferenza dei coordinatori Sestino Giacomoni ha informato il presidente sulla formazione dei comitati per il No al referendum sul territorio».

La strategia degli azzurri si sta delineando. Renzi sta perdendo forza giorno dopo giorno ed è probabile che per il premier si prospetti una sconfitta al referendum d'autunno. Ed è quello che il Cavaliere spera. Nessun soccorso, nessuna stampella al premier mai eletto. Però Renzi aveva assicurato che, in caso di sconfitta, avrebbe lasciato palazzo Chigi. Conviene a Forza Italia? Il ragionamento che si fa nei dintorni di Arcore è il seguente: se Renzi ha un briciolo di moralità sarà di parola e salirà al Colle per dimettersi. E qui viene il bello. Nonostante Renzi minacci le urne il Cavaliere e i suoi consiglieri confidano che Mattarella sia scrupoloso nel gestire la crisi. Il capo dello Stato, prima di sciogliere le Camere, dovrà verificare se in Parlamento sia possibile formare una nuova maggioranza. Ovvio che saranno pochi quelli desiderosi di fare le valigie. A quel punto potrebbe nascere un governo di scopo di Grosse Koalition con pochi compiti da svolgere. Uno su tutti: risolvere il pasticcio della legge elettorale. Oggi, infatti, sono in vigore due sistemi opposti per l'elezione di Camera e Senato.

Il nuovo governo, quindi, dovrebbe sanare il vulnus e rottamare l'Italicum. Un lavoro che potrebbe durare un anno e mezzo e portare la legislatura a scadenza naturale. E Berlusconi avere tutto il tempo per la rivincita nelle urne.

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