Dario Franceschini fa lo spiritoso. A consultazioni in corso, il ministro per i Beni culturali strizza l'occhio ai cronisti politici e si esibisce in un tweet sornione sul prossimo esecutivo.
"Niente male i retroscena - cinguetta il parlamentare ferrarese - Ieri ho fatto un accordo con Berlusconi, oggi con D'Alema. Anticipo per i giornalisti: domani con Grillo e poi Salvini."
Quello di Franceschini - che nel 2009 guidò brevemente il Partito Democratico fra la segreteria di Walter Veltroni e quella di Pierluigi Bersani - è uno dei nomi più caldi per la successione al premier uscente Matteo Renzi, insieme al collega di partito e ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e al titolare del ministero dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan.
Un esecutivo a guida Franceschini garantirebbe una transizione morbida con a capo un esponente politico in grado di mediare fra le varie anime del Pd e di sicura esperienza parlamentare. Tuttavia i renziani di più stretta osservanza temono che la sua nomina a Palazzo Chigi possa mettere in pericolo l'influenza di Renzi sulla maggioranza. Per ora, da politico navigato, il ministro dei Beni Culturali studia la situazione e attende.
Togliendosi nel frattempo la soddisfazione di qualche battuta ironica. Anche ieri, ai giornalisti che lo inseguivano invano, rispondeva furbetto: "Non posso rispondere, sono ad Arcore a stringere l'accordo con Berlusconi..."
Niente male i retroscena: ieri ho fatto accordo con Berlusconi,oggi con D'Alema. Anticipo per i giornalisti: domani con Grillo e poi Salvini
— Dario Franceschini (@dariofrance) 9 dicembre 2016
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