La Francia appronta un piano da 18 miliardi per andare in aiuto del settore turistico: a dare l'annuncio è stato il primo ministro francese Edouard Philippe parlando di «un impegno di oltre 18 miliardi di euro». «È senza precedenti, massiccio, necessario», ha dichiarato. Due le rivendicazioni avanzate dal settore e accolte parzialmente: il ricorso al lavoro ridotto sarà possibile fino alla fine del 2020 per le imprese dei settori turistico e degli eventi, mentre l'accesso al Fondo di solidarietà per le imprese operanti nei settori di caffè, alberghi e ristoranti, del turismo, degli eventi, dello sport e della cultura sarà esteso fino a fine settembre. La richiesta era stata di prorogarlo fino a fine anno.
Il premier ha annunciato che il fondo di solidarietà privato da 1,3 miliardi sarà aperto al settore turistico «fino alla fine del 2020». «I dispositivi dei prestiti saranno rinforzati», ha poi aggiunto, spiegando che il tetto massimo raggiungerà l'equivalente dei ricavi registrati nei migliori tre mesi dell'anno precedente. Il turismo è un settore cruciale dell'economia francese e rappresenta il 7,2% del Pil, dando lavoro a circa due milioni di persone.
Il primo ministro ha anche dato il via libera ai viaggi. «I francesi potranno andare in vacanza in Francia tra luglio e agosto», salvo «possibili restrizioni molto localizzate» secondo l'evoluzione dell'epidemia di coronavirus, ha detto per incoraggiare il turismo nazionale.
Per il resto avanti sulla riapertura. «Il governo vuole che i caffè e i ristoranti possano riaprire il 2 giugno nelle zone verdi», ha detto Philippe, facendo riferimento ai dipartimenti in cui la situazione è migliorata.
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