Roma - Freddati sul pianerottolo di casa a colpi di arma da fuoco come fosse un'esecuzione per chissà quale sgarro. Ma non siamo a Scampia. Qui la camorra non c'entra niente. Siamo a Roma, in un bel quartiere a nord della capitale, e le vittime sono una coppia di pensionati, non due malavitosi qualunque. Tiziano e Perla erano marito e moglie. Sono stati uccisi da un anziano vicino al culmine dell'ennesima lite condominiale. Poi l'assassino si è chiuso in casa e si è tolto la vita.
La zona è quella di via Due Ponti, sulla Cassia. I coniugi uccisi e l'omicida vivevano sullo stesso pianerottolo di una palazzina a due piani in via Stasi. Lei aveva 67 anni ed era la gattara della zona, la conoscevano tutti, lui di anni ne aveva 63 ed era un tipo tranquillo. Però con quel vicino non andava d'accordo. Discutevano spesso, da anni, sempre per i soliti problemi di convivenza quotidiana, liti continue per futili motivi che hanno trasformato un uomo di 82 anni in un killer spietato che chissà da quanto tempo reprimeva la sua rabbia nei confronti dei vicini. Per lui erano diventati un'ossessione.
A trovare i cadaveri dei due pensionati nel primo pomeriggio di ieri sono stati gli altri inquilini del palazzo. I corpi erano riversi nell'androne, proprio di fronte alla porta di casa delle vittime, al piano terra. Sul posto sono subito accorsi i carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia Trionfale, che hanno cominciato ad interrogare i vicini. Il giallo è durato poco. Gli investigatori hanno capito subito di trovarsi di fronte ad una tragedia della follia scatenata dal più banale dei motivi: una bega condominiale finita con una lite più accesa delle altre, degenerata in un duplice omicidio. I racconti degli inquilini hanno indirizzato le indagini verso l'anziano condomino che da anni non faceva altro che litigare con la coppia. Perla e Tiziano vivevano proprio di fronte a lui. Lo sapevano tutti che ogni volta che si incontravano tra loro erano scintille, ma certo nessuno poteva immaginare un simile tragico epilogo.
L'edificio ha spazi comuni molto angusti, con pianerottoli piccoli e scale strette. Tra vicini di casa i rapporti non erano mai stati buoni, ma non è chiaro quale sia stato il motivo che ha portato l'anziano a premere il grilletto. In un primo momento i carabinieri hanno pensato che l'assassino si fosse barricato in casa e per questo sul posto sono accorsi anche i carabinieri dell'Aliquota di primo intervento, l'unità che è stata istituita recentemente anche con compiti di antiterrorismo, oltre ai vigili del fuoco attrezzati con gli strumenti per forzare le porte. Si temeva che l'uomo avrebbe opposto resistenza. Invece una volta entrati nell'abitazione, in tenuta antisommossa, i militari lo hanno trovato riverso sul pavimento. L'uomo, dopo aver sparato ai due coniugi al termine dell'ultima litigata, è rientrato in casa e si è suicidato sparandosi in testa con la stessa pistola con la quale poco prima si era trasformato in un assassino. Una semiautomatica regolarmente detenuta che stringeva ancora in pugno.
Il quartiere è sotto choc. Tutti conoscevano le due vittime. «Erano una coppia tranquilla, abitavano qui da tanti anni.
Lei dava da mangiare ai gatti della zona», raccontano alcuni abitanti. «Hanno ammazzato la gattara», nel pomeriggio la voce correva di bocca in bocca tra i residenti sconcertati di via Due Ponti. I carabinieri stanno ora cercando di rintracciare i parenti dei tre.
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