Cronache

"Fu delitto premeditato": Anastasiya va a processo

Oltre ai due autori materiali dell'omicidio, giudizio per la fidanzata e altri tre indagati

"Fu delitto premeditato": Anastasiya va a processo

Giudizio immediato per gli assassini di Luca Sacchi, ucciso con un colpo calibro 38 la sera del 23 ottobre. È il pm Nadia Plastina della Dda a emettere il decreto per Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, 21 anni, gli esecutori materiali del delitto, Marcello De Propris, 23 anni, fornitore della droga e del revolver, Giovanni Princi, 24 anni, e Anastasiya Kylemnyk, 25 anni, l'amico e la fidanzata della vittima, per aver trattato la partita di 15 chili di marijuana. Alla sbarra anche Armando De Propris, padre di Marcello, per la detenzione dell'arma e di altra droga. Una brutta storia tra i ragazzi della «Roma bene», un gruppo di ex compagni di liceo che si riunisce in un pub nel quartiere della Caffarella, all'Appio Latino, e una «paranza» di spacciatori di periferia.

Princi e l'ucraina cercano droga da rivendere. Non sarebbe la prima volta che i due fanno «movimenti» del genere: il primo ha precedenti proprio per droga, la seconda ha nello zaino 70mila euro per pagare un carico di erba. La sera del 23 ottobre, alle 21,30, c'è un primo incontro con gli emissari di Del Grosso e De Propris: Valerio Rispoli e Simone Piromalli. I quattro si accordano per lo scambio di roba, gli spacciatori aprono lo zaino che Anastasiya lascia sul cofano di un'auto per controllare il contenuto. Quando arriva anche Del Grosso i due lo rassicurano: «I soldi ci sono». Sono tanti, due mazzette di banconote da 20 e 50 euro. Anastasiya, però, nega. Davanti al gip giura di non sapere nulla di quel denaro.

Un'ora e mezza dopo, l'incontro mortale. Fuori dal John Cabot pub ci sono Anastasiya, Luca Sacchi e Giovanni Princi. Questo parla con un loro amico, Domenico Costanzo Marino Munoz. È un teste chiave. Il giovane racconta che quando arriva Princi le consegna un sacchetto di carta. La donna si allontana e lo chiude nella sua auto. Poi dice a Luca: «Tutto a posto». In quel momento una Smart Forfour sta facendo dei giri esplorativi sulle strade attorno. Si ferma. Scendono Del Grosso e Pirino, questo è alla guida. Si avvicinano a Sacchi e a Nastja. Del Grosso ha cambiato idea: vuole il denaro senza dare nulla. Pirino ha una mazza da baseball: «Dacce la borsa» urla alla donna prima di colpirla alla testa. Luca interviene, anche lui viene preso a mazzate ma riesce ad atterrare Pirino. Del Grosso ha nella mano destra la 38 special. Braccio teso, esplode un colpo a due metri di distanza. Luca, centrato alla nuca, crolla a terra. I due sono in fuga con lo zaino di pelle rosa in mano. Dopo un'agonia di 12 ore Sacchi muore. Princi davanti la sala di rianimazione dice: «Se è morto, andiamo a farci un panino e una birra che ho fame». La latitanza dei killer dura un giorno anche grazie alla madre di Del Grosso che lo denuncia. Confessano subito. Le indagini puntano a scoprire le responsabilità nel traffico di droga della ragazza, dell'amico, dei fornitori e degli altri personaggi coinvolti. Diabolica la figura di Nastja. «Ti va ancora di stare con una come me?» messaggia a Luca.

«Dopo la sbroccata di prima ho paura» risponde lui.

Commenti