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A gennaio è già record di sbarchi. Il governo blocca solo il dl Sicurezza

In dieci giorni registrati più arrivi che in tutto il mese nel 2018 Supermulta di 300mila euro a Reisch, comandante di una Ong

A gennaio è già record di sbarchi. Il governo blocca solo il dl Sicurezza

I porti italiani, spalancati, invitano a nuovi arrivi. Lo confermano gli approdi che, con dati aggiornati al 10 gennaio dal Viminale, sono stati 228, a fronte dei 53 dello stesso periodo del 2019. «Basta una settimana e mezza per superare gli sbarchi di tutto gennaio 2019 - commenta il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter -. Un anno fa erano stati registrati 202 arrivi: nei primi dieci giorni del 2020 gli sbarchi sono già a quota 228. Il governo ha riaperto i porti: è complice o incapace?». Più sono le imbarcazioni che partono e più sono le possibilità che qualcuno non ce la faccia. Com'è accaduto a una trentina di migranti che sono naufragati vicino all'isola di Paxi. Secondo la guardia costiera greca sul barcone c'erano circa 50 persone. Sono 12 i corpi recuperati, 21 i migranti salvati e proseguono le ricerche di eventuali naufraghi e dei morti. Si ritiene che volessero raggiungere l'Italia. Ce l'hanno fatta, invece, 8 algerini, che sono arrivati autonomamente in Sardegna. Sono stati intercettati nei dintorni della spiaggia di Maladroxia a Sant'Antioco dalle forze dell'ordine e sono stati condotti al centro di accoglienza di Monastir.

Accogliere a qualunque costo e che importa se la maggior parte di chi mette piede in Italia non ha diritto di restare (solo nei primi 10 giorni di gennaio il 41% dei nuovi arrivati è di nazionalità algerina, il 20% irachena, e il 18% iraniana) sembra l'obiettivo prioritario del governo giallorosso, che plaude all'operato delle Ong, che anche in questi giorni hanno recuperato in mare migranti e attendono l'assegnazione di un porto sicuro (sulla Sea Watch ce ne sono 119 migranti, sulla Open Arms 123) e storce il naso al dl Sicurezza di Salvini, salvo poi non avere remore ad applicare le sanzioni come quella che è stata comminata al comandante Claus Peter Reisch, della nave Ong Marie Eleonore, l'ultima nave sequestrata con le norme del dl Sicurezza bis e ferma dall'1 settembre al porto di Pozzallo. Reisch non ha rispettato la scorsa estate il decreto, entrando in acque territoriali italiane, nonostante il divieto, dopo aver recuperato in mare dei naufraghi. È stato investito da una maxi multa da 300mila euro. «Sono stato multato in Sicilia ha detto Reisch -. Farò ricorso, ma nel frattempo è tutto molto costoso». Reisch ha postato la foto del verbale e ha chiesto aiuto ai follower. Ma è stato criticato da alcuni di loro, tedeschi, che hanno scritto che meritava anche «il carcere», e per altri il porto più vicino è «in Nordafrica e non in Italia».

Ci pensa Maria Elena Boschi a ricordare al governo di aver detto che cambierà il dl Sicurezza, ritenendo l'azione «una priorità». «Mi auguro che il decreto Sicurezza venga cambiato, perché è uno degli impegni che c'è nell'accordo iniziale di programma su cui è nato questo governo ed è una richiesta che abbiamo avanzato». E ancora: «Con il senatore Faraone siamo stati anche su alcune navi ong, ci siamo sempre opposti ai decreti Sicurezza in parlamento e non abbiamo cambiato idea. Credo che dovremo, quanto prima, modificare almeno quelle parti su cui anche il Capo dello Stato ha espresso criticità.

Mi auguro che quanto prima si metta mano all'agenda di governo».

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