La Germania "laboratorio" jihadista

Dal 2011 ad oggi mille sono partiti da qui alla volta di Siria e Irak

La Germania "laboratorio" jihadista

Il drammatico episodio di Amburgo, dove nella primavera del 2001 la cellula Al Quds progettò gli attentati alle Torri Gemelle, conferma come la Germania sia uno dei Paesi europei più a rischio di attacchi terroristici di matrice islamica. Lo si evince dai dati forniti dall'International center for the study of radicalisation (Icsr), che tracciano un quadro preoccupante. Nel periodo che corre dall'inizio della guerra civile in Siria (2011) fino al 30 giugno di quest'anno, quasi mille persone sono partite dalla Germania per Siria e Irak. Un terzo di loro sarebbe rientrato, e almeno 82 individui hanno combattuto tra le fila dell'Isis. Prima di Amburgo c'era stato il 19 novembre 2016 l'attentato di Breitscheidplatz, ai mercatini di Natale di Berlino, dove il lupo solitario Amis Amri, poi eliminato a Sesto San Giovanni, uccise 12 persone (ferendone altre 56) lanciando un tir contro la folla. Fu la spaventosa e indigesta ciliegina sulla torta di una sequenza di attentati che si concentrarono a luglio. Il primo fu a opera di Muhammad Riyad, un teenager di origine afghana, che il 18 di quel mese ferì con un'ascia tre cittadini di Hong Kong su di un treno regionale nei pressi della città bavarese di Wurzburg per poi venire ucciso. Secondo la polizia il giovane aveva giurato fedeltà all'Isis. Il 22 a Monaco di Baviera il 18enne David Sonbody tedesco-iraniano, depresso e sotto trattamento farmacologico, sparò con una pistola contro un gruppo di persone in un centro commerciale: ne uccise 9, ferendone altre 25 prima di suicidarsi. Due giorni dopo un kamikaze profugo siriano, che aveva appena giurato fedeltà ad Isis, Abu Mohammad Daleel, fece detonare uno zaino imbottito di esplosivo ad Ansbach in Baviera ferendo 15 persone. Nelle stesse ore, a Reutlingen, un altro profugo siriano, armato di coltello, uccise una donna polacca incinta e ferì altre due persone prima di essere neutralizzato da un passante che lo investì con l'auto. Un ennesimo profugo siriano, Jaber Albakr, 22 anni, venne arrestato dalle forze speciali tedesche il 10 ottobre a Lipsia, sospettato di aver contatti con l'Isis e di aver preparato un attentato ad uno dei due aeroporti di Berlino.

Inquietante anche un episodio diffuso dai servizi tedeschi pochi mesi fa: è la storia di un 12enne iracheno che avrebbe tentato di far esplodere a il 28 novembre 2016 una bomba a chiodi nel Mercatino di Natale di Ludwingshafen. Un quasi precursore di Amri.

Notizia che evidenzia il pericolo di radicalizzazione a cui vengono esposti anche i ragazzini. Si arriva quindi al 9 marzo di quest'anno, quando alla stazione centrale di Dusseldorf un uomo ferì a colpi di accetta sette persone, tre delle quali in modo grave.

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