Il giornalista Rai che insultò Salvini: "Lo rifarei"

Il leader leghista annuncia: "Lo querelo perché ha detto che mia figlia andrebbe rieducata"

Il giornalista Rai che insultò Salvini: "Lo rifarei"

Roma - Nell'era dell'odio social ci si mettono anche i giornalisti a dare contro a Matteo Salvini. Dopo avergli scritto: «Tempo sei mesi ti spari, nemico mio» e aver tirato in ballo la figlia minorenne del leader della Lega, il giornalista Rai Fabio Sanfilippo scrive un altro post e dice di non sentirsi affatto pentito. «Riscriveresti il post? Mi è stato chiesto - spiega - Sì, ometterei la frase sulla figlia, è stata oggettivamente una caduta di stile. Ma vorrei ricordare che è lo stesso capo leghista a non farsi scrupolo di ostentarla sui social per solleticare il sentimento familiare degli italiani così come fa con il crocifisso e con il Vangelo».

E poi, dimostrando di non conoscere il Testo unico dei doveri del giornalista, che impone che il cronista applichi «i principi deontologici nell'uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network», spiega di aver manifestato il suo pensiero «in un post pubblicato sulla» sua pagina personale, che non utilizza alcun logo Rai. «Pagina - dice - che è un po' come casa mia e io a casa mia dico e faccio quello che mi pare». Dice quindi che non ci sta «a passare per il mostro che la bestia (ovvero il sistema comunicativo al servizio di Salvini) tenta di dipingere». L'ex ministro controbatte: «Errare è umano, perseverare è diabolico. E poi loro sarebbero quelli democratici e pacifisti. Viva la Rai. Ovviamente io non mollo e non mollerò mai». In serata l'annuncio: «Io non querelo mai nessuno, ma questo lo querelo, perché ha dedicato le ultime due righe a mia figlia di sei anni, gliele faccio rimangiare a questo cafone». Sempre ieri sera il leader leghista si è rivolto a Beppe Grillo: «Prima di dare lezioni, guarda che succede a casa tua. E non aggiungo altro. Guarda cosa succede sotto al tuo naso e domandati se hai sbagliato qualcosa (il riferimento è all'indagine per stupro sul figlio di Grillo, ndr)». A sorpresa a difendere Salvini arriva Matteo Renzi: «Chi pagato coi soldi degli italiani, parla di suicidio di un avversario e addirittura tira in ballo una bambina si deve vergognare. La mia solidarietà a Salvini, alla sua famiglia, alla piccola e alla mamma. La politica non può divenire barbarie. E chi è pagato coi soldi dei cittadini non può esprimersi con questi toni. Per me prima viene la civiltà, poi la battaglia di parte». Intanto la Rai, che ha avviato un provvedimento disciplinare nei confronti del giornalista, annuncia «una disposizione dell'uso dei social da parte dei dipendenti».

Mentre Sanfilippo finirà sicuramente di fronte al consiglio di disciplina dell'Ordine regionale dei giornalisti. Sul caso si esprime Alberto Barachini, presidente della Vigilanza: «La vicenda conferma la necessità e l'urgenza di un codice etico per l'utilizzo dei social da parte del personale Rai».

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