Cronache

È il giorno di Melania. "Sono un'immigrata"

La first lady tenta il riscatto dopo il flop del 2016: "Trump sostiene le donne"

È il giorno di Melania. "Sono un'immigrata"

È arrivata la notte di Melania Trump, colei che potrebbe rivelarsi la vera arma segreta del presidente americano per conquistare l'elettorato femminile in vista del voto del 3 novembre. La first lady è apparsa dal giardino delle rose della Casa Bianca, che ha appena rinnovato, in uno dei momenti più attesi della convention repubblicana. Lei, infatti, è vista come la figura chiave per raggiungere il cuore delle donne, in particolare dei sobborghi, che secondo gli esperti rappresenterebbero un punto debole per il tyccon.

Già lunedì, nella giornata di apertura della quattro giorni di kermesse del Grand Old Party (in gran parte virtuale per l'emergenza coronavirus), la moglie di Trump era apparsa a un evento commemorativo del suffragio femminile: «Da quando è in carica - ha affermato - mio marito, con questa amministrazione, ha adottato misure storiche per responsabilizzare e sostenere le donne negli Usa e in tutto il mondo». A differenza del resto del clan Trump, però, lei non è entrata nel merito dell'agenda e delle polemiche politiche, ma ha raccontato la storia del suo arrivo da immigrata (legale) negli Stati Uniti.

Il suo discorso, inoltre, è stato un'occasione di riscatto, dopo che alla convention del 2016 fu accusata di aver copiato ampiamente le parole pronunciate da Michelle Obama nel 2008. Questa volta, secondo fonti della Casa Bianca, la moglie del Comandante in Capo ha passato giorni a elaborare e limare il suo intervento. Melania si è cucita addosso l'immagine di una first lady riservata, ma è molto più popolare del marito, e il suo ruolo nella rielezione potrebbe essere particolarmente significativo. In campo per sostenere il tycoon in questi giorni, comunque, non c'è solo la first lady.

Nel corso del consesso sono in programma interventi di tutti i principali componenti della famiglia, a partire dal primogenito del presidente, Donald Jr, da molti considerato l'erede politico insieme alla sorella Ivanka, che ha parlato nella serata inaugurale insieme alla fidanzata Kimberly Guilfoyle. Quello di Don Jr è stato uno degli affondi più duri contro i democratici: «Le politiche da sinistra radicale di Biden fermerebbero la nostra ripresa economica», ha detto, avvertendo i conservatori che i dem avrebbero annullato i guadagni realizzati dalle persone nei quattro anni del padre nello Studio Ovale. Anche Guilfoyle, ex di Fox News, ha puntato il dito contro il ticket dell'Asinello: «Se volete vedere il futuro socialista di Joe Biden e Kamala Harris per il nostro paese date un'occhiata alla California». Proprio quella California oggi guidata dal politico democratico Gavin Newsom, suo ex marito da cui ha divorziato nel 2006.

Avvocato, di origine ispanica, Guilfoyle è stata procuratore legale a San Francisco e Los Angeles, assistente procuratore distrettuale a San Francisco dal 2000 al 2004, e first lady della città durante i primi due anni come sindaco di Newsom. La 51enne, che si occupa anche della parte finanziaria della campagna del Comandante in Capo, ha tenuto un discorso appassionato che ha infiammato la base elettorale di Trump. Ieri, invece, oltre a Melania, sono intervenuti i figli Eric e Tiffany, avuta dalla seconda consorte Marla Maples.

Domani ci sarà la nuora Lara, moglie di Eric, e giovedì la figlia Ivanka, che avrà il compito di introdurre il discorso di accettazione della nomination del padre.

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