
Il ricorso di Maria Elena Martinez, esclusa dalle parlamentarie del Movimento Cinque Stelle è finito con un buco nell'acqua. Infatti il Tribunale civile di Roma ha respinto l'istanza della militante veneta del Movimento grillino affremando che il "capo politico del Movimento, in base allo statuto, può decidere in modo insindacabile delle candidature". Poi il Tribunale sottoliena che "questa procedura è distante dai canoni minimi di democrazia interna".
E l'ordinanza del magistrato, come riporta Repubblica, su questo punto è molto chiara: "Secondo le previsioni statutarie - si legge nell'ordinanza del magistrato - al Capo Politico (organo del Movimento) è attribuita la facoltà insindacabile di valutare la compatibilità della candidatura con i valori e le politiche del Movimento 5 stelle, e di escludere con proprio parere vincolante l'accettazione della candidatura".