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Giulietto Chiesa dopo l'arresto: "Mogherini non ha mosso un dito"

L'europarlamentare: "Mi hanno accusato di voler ricomporre l'Unione Sovietica e di essere sostenitore del genocidio del popolo estone"

Giulietto Chiesa a una convention della Lista di Pietro nel 2004
Giulietto Chiesa a una convention della Lista di Pietro nel 2004

"Ho fatto istanza al Tribunale amministrativo di Tallinn chiedendo che fosse cancellata questa decisione che è illegale dal punto di vista della legislazione europea. Il Tribunale amministrativo ha respinto la mia istanza e ritiene che l'arresto sia stato giusto". Ai microfoni della trasmissione Il mondo è piccolo, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, Giulietto Chiesa ha raccontato gli sviluppi del clamoroso arresto in Estonia avvenuto nel dicembre scorso. "Questo è un atto di una considerevole gravità perché il ministero dell'Interno estone ha usato un trucco, accusandomi di cose che non può dimostrare, che sono offensive per la mia persona e la mia professionalità".

Chiesa è stato accusato di voler ricostituire l'Unione Sovietica, "con qualunque mezzo". "Sono così potente e non lo sapevo... - scherza - comunque non mi fermerò, andrò avanti, denunciando il ministero dell'Interno estone per calunnia nei miei confronti". C'è una seconda calunnia ancora più infamante. "Hanno detto che io sarei stato uno degli incitatori e sostenitori del genocidio del popolo estone - continua l'europarlamentare - questo lo scrive un funzionario del governo estone". Chiesa ricorrerà anche al Tribunale europeo dei diritti umani: "Voglio sapere se l'Estonia fa parte dell'Europa oppure no e se l'Europa considera i principi che sostiene applicabili soltanto su una parte del suo territorio e non sull'Estonia".

Su questa vicenda c'è stato il silenzio totale da parte delle istituzioni italiane. Solo l'Ambasciatore italiano a Tallinn Marco Clemente ha svolto il suo compito nel modo migliore, chiedendo il rilascio di Chiesa, anche se non ha potuto ottenere la sua esplusione. "Adesso vedremo come risponderà il ministero degli Esteri italiano - conclude - a suo tempo mandai una lettera alla Commissione diritti umani del Parlamento europeo e non ho ricevuto risposto".

Ha scritto a Federica Mogherini e a Martin Schulz, ma entrambi gli hanno detto di non essere competenti in materia.

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