Al governo chi non crede a Isis e sbarco sulla Luna

Follia al governo: ecco i deliri dei nuovi sottosegretari M5S. Da Di Stefano a Sibilia, c'è da aspettarsi di tutto...

Al governo chi non crede a Isis e sbarco sulla Luna

Tra i 45 viceministri e sottosegretari di fresca nomina nel governo giallo-verde ce ne sono alcuni che fanno discutere, per le posizioni "particolari" espresse dai diretti interessati. Come il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5s), che nega l’esistenza dell’Isis, oppure il collega grillino Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno, il quale dopo 43 anni non crede allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Insomma, c’è da aspettarsi di tutto...

Il filopalestinese che nega il terrorismo islamico

«Il terrorismo islamico non esiste». Così sentenziava il nuovo sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano nel 2015, anno di massima virulenza dell’attacco jihadista. E non era una solo gaffe: Di Stefano, grillino della prima ora, già capogruppo Esteri, ha elaborato una sua posizione. Una posizione che ora sarà molto difficile coniugare con quella della Lega, di Mateo Salvini e del ministro Enzo Moavero. Di Stefano per esempio è considerato anti-israeliano e ha partecipato a un festival filo-palestinese che in un’altra tappa aveva visto fra i protagonisti anche un imam noto per aver esaltato in precedenza le azioni kamikaze.

Il senatore che twitta i piedi neri per denunciare l’aria cattiva

Tutti lo ricordano per il tragicomico «streaming» con Bersani nel 2013, al suo debutto da capogruppo M5s, e per i frequenti pisoli in pubblico. Ma Crimi è molto di più. Nel 2015 denunciò su Facebook il possibile complotto detto «dei piedini neri», con tanto di foto dei piedi sporchi del figlio di un suo amico che, rientrato dalle vacanze, scoprì i pavimenti misteriosamente impolverati: «Ma non da normale polvere, più nera e sottile». Molti gli consigliarono di rispondere al «complotto» con una bella passata di straccio e sapone, ma a Crimi il dubbio rimase. Ora si occuperà di editoria: «I giornalisti mi stanno veramente sul cazzo», dice.

Il complottisa che non crede allo sbarco Usa sulla Luna

Al Viminale Sibilia potrà finalmente contare su un adeguato apparato investigativo per approfondire i temi che lo appassionano: lo sbarco sulla Luna, ad esempio: «Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa», ora ci penserà lui. Ma anche la «incredibile coincidenza» che solo lui, al mondo, denunciò: nella strage di Charlie Hebdò, guarda caso, «è rimasto ucciso l'economista Maris che denunciava irregolarità su emissione moneta». Tra le sue proposte di legge, memorabile quella «per sposarsi in più di due persone e per la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consensienti (sic)».

Fratello radiato da Bankitalia E lui vigilerà sulle banche

Laureato in economia aziendale, Alessio Villarosa, è stato molto attivo nelle audizioni della Commissione Banche alla fine del 2017. Ha lavorato in Idea Finanziaria dal 2007 al 2009. Nel 2009, infatti, la società di Catania presieduta dal fratello Massimiliano, specializzata nella cessione del quinto e controllata da Barclays, è stata cancellata dall’elenco degli intermediari dal Mef perché Bankitalia aveva riscontrato irregolarità nei rapporti con la clientela. «Mio fratello è stato assolto perché non sussiste il fatto già in primo grado e il tribunale ha archiviato tutte le accuse anche contro la società», si è difeso il deputato Villarosa. Ora sottosegretario al Tesoro con delega alle banche.

Quel viaggio in Turchia coi trafficanti d’armi

Abbiamo kalashnikov, mitra, mine da posizionare su ogni scranno di questi politicanti della casta», annunciò via YouTube nel 2015. Poi ha detto che scherzava, ma intanto lo hanno piazzato alla Difesa. Dove Angelo Tofalo da Salerno arriva forte di un’altra esperienza: da membro del Copasir era segretamente andato in Turchia ad incontrare un capo islamista libico, oppositore del governo riconosciuto da Onu e Italia, accompagnato da una coppia di italiani che, poco tempo dopo, vennero arrestati per traffico d’armi con la Libia e l’Irak. Lui si giustificò col pm, che lo convocò: «Ero andato a raccogliere notizie utili alla sicurezza della Repubblica». Quale Repubblica, non è chiaro.

Il magistrato anti-Ue segue gli affari di Bruxelles

Per Barra Caracciolo dietro le stelle della Ue si nasconde la svastica nazista. Ed è lui l’uomo scelto come sottosegretario ai rapporti con la Ue. Magistrato, consigliere di Stato, consulente di governi di ogni sponda.

Ma, sopratutto, appassionato studioso e divulgatore di atroci complotti di ogni genere: dal Piano Kalergi (dal nome di un incolpevole europeista anti-nazista) per la sostituzione della razza bianca in Europa, al Piano Funk ordito dai nazisti per assoggettare l’Europa alla Germania, da cui deriverebbe l’attuale Ue; allo Hazard Circular: ad abolire lo schiavismo in Usa fu lo stesso «complotto finanziario» che ora promuove l’Euro. Auguri.

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