Il neo ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, nei giorni scorsi era stato chiaro: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Questo sarà il principio della mia azione da ministro". Le sue prime dichiarazioni sulle coppie gay e l'inesistenza delle famiglie omosessuali avevano scatenato una dura polemica nel Paese. Con Monica Cirinnà, madrina della riforma sulle unioni civili, sulle barricate per contrastare chi crede che "un Paese per crescere ha bisogno di fare figli, che la mamma si chiama mamma (e non genitore 1), che il papà si chiama papà (e non genitore 2)".
Il ministro, sebbene Salvini abbia preso le distanze dalle "sue idee" che "non sono nel contratto", tira dritto per la sua strada. E così stamattina, durante il discorso programmatico a Palazzo Madama di Giuseppe Conte prima del voto di fiducia al Senato, la Cirinnà si è presentata sugli scranni con una T-shirt rosa con la scritta "Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali" (guarda qui il video). Il messagio, neppure troppo velato, è rivolto ovviamente a Fontana.
Il quale, però, già nei giorni scorsi aveva dimostrato di infischiarsene di chi "reazione di certi ambienti che fanno del relativismo la loro bandiera", assicurando che non si farà "spaventare" dalla "dittatura del pensiero unico" tanto amata da "certe elite".
Il ministro si era detto fiero di essere cattolico e in un intervento pubblicato sul Tempo aveva richiamato l'insegnamento di San Pio X: ""Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!". Nonostante la maglietta della Cirinnà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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