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"Il M5s deve ascoltare Draghi". Di Maio prepara la svolta

Segnali di distensione da parte del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’ex capo politico del M5s ha chiesto ai suoi di decidere se sostenere il governo Draghi solo dopo aver ascoltato le proposte sul tavolo

"Il M5s deve ascoltare Draghi". Di Maio prepara la svolta

I propositi barricadieri espressi solo ieri da alcuni esponenti di primo piano del M5s contro il governo Draghi sembrano evaporare come neve al sole. Poco più di 24 ore fa Alessandro Di Battista e Paola Taverna avevano espresso un "no" convinto all’esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce.

Posizioni nette che avevano avuto il sostegno di Beppe Grillo. Secondo quanto riportato dall’AdnKronos il cofondatore del Movimento avrebbe chiesto a tutti i parlamentari pentastellati di restare compatti e leali a Giuseppe Conte. Parole, queste, in realtà non confermate e di cui non vi era traccia sul Blog delle Stelle.

Eppure i veti e le presunte indicazioni su come agire non hanno fatto altro che alimentare le tensioni, già altissime, che da settimane stanno divampando in casa 5s. Oggi, se possibile, il quadro si è ulteriormente complicato. Perché il "no" al sostegno al governo Draghi, seppur non ufficiale, è diventato un più cauto "aspettiamo e valutiamo". Ad indicare la strada da seguire è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che in una nota ha sottolineato come "in questa fragile cornice, il Movimento 5 Stelle ha, a mio avviso, il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno".

La posizione ufficiale verso Draghi, quindi, sembra essere ben più conciliante rispetto alle prime dichiarazioni ufficiali di big pentastellati. Lo stesso ministro, forse consapevole che sul tema il Movimento rischia una rottura tra "governasti" e "ortodossi", ha spiegato di comprendere "gli animi e gli umori di queste ultime ore, è legittimo", ma ha evidenziato che “stiamo attraversando una crisi politica complessa e non abbiamo colpe. Non abbiamo cercato noi lo stallo, non avremmo mai voluto che si arrivasse a questo, con una pandemia in corso e le enormi difficoltà del nostro comparto produttivo".

Secondo Di Maio è proprio in queste precise circostanze che una forza politica si mostra "matura agli occhi del Paese". "Oggi si aprono le consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, secondo la strada tracciata dal capo dello Stato Sergio Mattarella, che ringrazio", ha aggiunto il ministro degli Esteri garantendo che il M5s non si sottrarrà alle sue responsabilità. "Siamo la prima forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene prima di tutto”, ha concluso Di Maio. Se son rose, fioriranno.

Ma le voci favorevole al dialogo con Draghi all'interno del M5s stanno aumentando. Tra queste vi è quella del sindaco di Roma, Virginia Raggi. "È il momento di rompere gli schemi: con Mario Draghi si dialoghi. E sui temi", ha spiegato il primo cittadino in una intervista a Il Foglio. "Rispetto al 'governo dei tecnici’, credo- ha aggiunto-che la partecipazione politica sarà sicuramente maggiore. Diffido di un governo formato esclusivamente da tecnici.

Ma, lo ripeto, il tema deve essere il programma".

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