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La grande bellezza d'Italia che non sapevamo di avere

Paesini suggestivi come Tenno e Bosa, piscine naturali in Salento, spiagge selvagge Ecco i paradisi sconosciuti al grande pubblico, ma premiati da guide e concorsi

La grande bellezza d'Italia che non sapevamo di avere

Laghi di cristallo, lingue di sabbia bianca che paiono disegnate, colline che avvolgono castelli merlati. Grotte colme di tesori naturali. Il paese delle meraviglie potrebbe essere quello che abbiamo dietro casa. Il dettaglio è, però, che spesso non lo sappiamo. Paesi e riserve naturali italiane su cui fioccano premi, riconoscimenti, articoli di giornale, occhi commossi da troppa bellezza: eppure, spesso non ne abbiamo mai sentito parlare.

Secondo il sito americano Buzzfeed , si trova in Italia il parco più bello del mondo. Un giardino che supera Versailles (al secondo posto in una classifica di 18) e i Mottisfont Abbey Rose inglesi. Si chiama Giardino Di Villa Taranto e sorge a Verbania, sul Lago Maggiore. Il giardino è piuttosto giovane (è stato progettato nel 1931 dal Capitano inglese Mc Echarn) e contiene centinaia di specie di fiori, che galleggiano in 16 ettari di verde e pietra, tra fontane, specchi d'acqua e alberi alti. In aprile, i visitatori assistono alla «settimana del tulipano», un piccolo miracolo della natura: ottantamila bulbose in fiore (prima fra tutte quella dei tulipani) assumono colori nuovi e spettacolari.

Molto più a Sud, nella pluripremiata Puglia, si spalanca la Grotta della Poesia. È in provincia di Lecce, e contiene la piscina naturale più bella d'Italia. Il nome della località è Roca Vecchia, nel Salento: Travel365 ha piazzato questa piscina tra le dieci più belle al mondo. L'ha scavata il mare, in una conca di roccia tonda e chiara: gli autoctoni e i turisti si tuffano nelle sue acque azzurre, ma i più non sanno ancora dove sia.

Le spiagge incantate della Penisola sono tante. Secondo il contest di Legambiente «La più bella sei tu», il prestigioso terzo posto è di Punta Aderci, in provincia di Chieti. Perché? La riserva naturale ha un fascino selvaggio, affacciata com'è sul mare turchese e limpido, ma colma di arbusti mediterranei e acciottolata come i borghi montani. A guardarla dall'alto, quasi sembra di vedere una zampa d'elefante di terra verdissima che affonda sulla riva, incontaminata e dolce.

E a proposito di borghi. Ce n'è uno vicino Trento e si chiama Tenno - semisconosciuto nel resto d'Italia -, tra i più suggestivi del Belpaese secondo Borghitalia.it . Il portale racconta di questo paesino medievale (sorto almeno nel 1211) ricco di archi, sottopassi e ballatoi, che spalmano sul territorio un'aria misteriosa e antica. Il paesino si affaccia sull'omonimo lago, di un verdeazzurro quasi accecante, e contiene un castello alto e merlato, dall'aspetto fiabesco. Vanity Fair impalma Sperlinga, vicino Enna, nella sua rassegna dei borghi più belli d'Italia. Sono meno di novecento gli abitanti di questo villaggio circondato dalle meraviglie assai più note della Sicilia. Nel suo perimetro di rocce arenarie (composte cioè da granuli di una particolare sabbia), si parla ancora un dialetto del Nord, cioè quello dei suoi colonizzatori nel Medioevo. Sperlinga è un paesino letteralmente scavato nella roccia: è una sorta di grotta rupestre a cielo aperto. Già tra i 50 paesi più belli d'Italia per Anci (Associazione nazionale comuni italiani), al terzo posto nel concorso di Rai Tre «Il Borgo dei Borghi» è il comune calabrese di Santa Severina (Crotone). Il «paese degli aranci», così chiamato perché circondato, un tempo, da agrumeti il cui effluvio inondava la città. Oggi, poco più di duemila abitanti dimorano attorno al castello normanno più bello d'Italia. Ma, in quello stesso concorso, è la Sardegna ad aggiudicarsi il secondo posto: e sul secondo gradino del podio è finito un comune la cui fama è generalmente oscurata dalle tante meraviglie della regione. Si chiama Bosa, sorge nella provincia di Oristano, e si allarga sul mare. Perché è unica? Bosa è sorretta da rocce vulcaniche; ma è anche l'unico centro edificato accanto all'estuario di un fiume. Il fiume Temo. Una fetta di paradiso tra la collina e il mare.

L'ennesima da cui gli autoctoni sono inorgogliti, i visitatori incantati, e il resto d'Italia pressoché ignaro.

 

 

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