Guerra in Ucraina

Grano ucraino, la prima nave non sbarca: "Troppi 5 mesi"

Da quando undici giorni fa, dopo l'accordo tra Russia e Ucraina per il passaggio del grano bloccato nei porti ucraini dalla guerra e il conseguente sblocco delle esportazioni, è partita la prima nave, ne sono partite altre dieci

Grano ucraino, la prima nave non sbarca: "Troppi 5 mesi"

Da quando undici giorni fa, dopo l'accordo tra Russia e Ucraina per il passaggio del grano bloccato nei porti ucraini dalla guerra e il conseguente sblocco delle esportazioni, è partita la prima nave, ne sono partite altre dieci, con un totale di 322mila tonnellate di derrate di cereali, olio di girasole e soya, mentre altre due navi hanno ottenuto il via libera all'ingresso nel Mar Nero e sono giunte in Ucraina per essere caricate.

Rimane però il mistero della Razoni, il cargo battente bandiera della Sierra Leone, che ha preso il largo dal porto di Odessa lo scorso primo agosto con un carico di oltre 26mila tonnellate di grano e che era attesa domenica scorsa a Tripoli. Nel porto libanese, però, la Razoni non ha mai attraccato. Da sabato è in attesa di istruzioni al largo del porto di Mersin, uno dei principali centri portuali della costa turca. Uno stallo determinato dal rifiuto da parte della compagnia libanese che aveva ordinato il carico. Nessuna ragione politica, a quanto pare, ma solo un recesso unilaterale motivato dai più di cinque mesi di ritardo nella consegna. La partenza della Razoni aveva costituito un segnale di speranza, la fine di una lunga attesa, la conferma che i missili russi sul porto di Odessa hanno fatto solo vacillare e non crollare un'intesa per raggiungere la quale sono stati necessari due mesi di negoziato. Eppure l'accordo sul grano, salutato a livello internazionale come un successo, non è ancora riuscito a mandare a pieno regime le esportazioni dall'Ucraina, dove circa 25 milioni di tonnellate di cereali e prodotti alimentari simili sono restate bloccate a partire dall'invasione russa. Una delle condizioni del patto tra Turchia, Russia, Ucraina e Onu prevede che tutte le navi che lasciano i porti ucraini vengano ispezionate a Istanbul per assicurarsi che non trasportino armi o carichi non autorizzati.

Finora delle 10 navi che hanno lasciato i porti ucraini dopo l'accordo, soltanto una ha raggiunto la sua destinazione finale arrivando l'8 agosto a Derince in Turchia.

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