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Green pass rigido, i controlli molto meno

Verifiche solo a campione. Violazioni sul lavoro, nei locali e in discoteca

Green pass rigido, i controlli molto meno

Troppe smagliature nel controllo dei green pass. Anche sul posto di lavoro dove sono ammessi controlli a campione dopo l'accesso. Per il momento non ci sono dati analitici, ma è evidente che mentre nella maggioranza delle aziende con più di 50 dipendenti è stato installato il «totem» all'ingresso che rende impossibile sfuggire alla verifica, nelle imprese più piccole spesso il controllo è fai da te e poco puntuale. Dopo la riapertura delle discoteche durante controlli a campione da parte delle forze dell'ordine sono emersi casi di persone che erano entrate anche se prive del pass, a Senigallia ad esempio e a Bergamo dove in un locale erano addirittura i dipendenti ad essere scoperti: niente carta verde e in nero. Insomma in Italia le regole sono molto rigide, ma non vengono rispettate nello stesso modo da tutti.

Per la gestione dei casi Covid a scuola è stato finalmente definito il nuovo protocollo d'intesa tra il ministero della Salute e quello dell'Istruzione. La classe va in didattica a distanza soltanto se i positivi identificati sono almeno tre. Ma i sindacati sono già sul piede di guerra perché, denunciano, si chiede ai presidi di fare scelte che invece dovrebbero spettare soltanto al personale sanitario.

Il passaggio «incriminato» riguarda la tempestività delle decisioni quando si individua un caso positivo. Se la Asl non può intervenire o comunque può farlo ma in tempi troppo lunghi è il dirigente scolastico insieme al referente Covid a dover individuare i contatti considerati a rischio del caso positivo e a prescrivere le misure, seguendo le indicazioni contenute nel documento. È sempre il preside ad avere la responsabilità di indicare agli studenti e alle loro famiglie i comportamenti da adottare così come a tutti gli insegnanti entrati in contatto con il positivo entro le 48 ore precedenti l'insorgenza dei sintomi o l'esecuzione del tampone. Sarà poi il referente Covid a comunicare alla Asl le misure adottate che potrebbero pure essere modificate dagli operatori sanitari.

Comunque come già annunciato in via informale il nuovo protocollo prevede nel caso dell'individuazione di un solo positivo che tutti i compagni effettuino subito un tampone: se è negativo proseguiranno le lezioni in presenza effettuando un secondo tampone dopo 5 giorni. Quindi niente Dad. Per i docenti, se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Anche con due casi gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena per 10 giorni anche se negativi al primo esame.

Con tre

positivi scatta la Dad. Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L'isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.

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