Grillo sacrifica la sua sindaca per uscire dal pasticcio camorra

Caso Quarto, il leader M5S chiede le dimissioni di Rosa Capuozzo subito dopo il video in cui lei annunciava di volere restare al suo posto

Ci aveva già provato con il recalcitrante sindaco di Parma Federico Pizzarotti, lo ha rifatto con l'ideologo del Movimento, Paolo Becchi (che, infatti, ha lasciato) e oggi usa lo stesso metodo condito con l'olio di ricino, per l'ennesimo pasticcio a cinque stelle. Beppe Grillo chiede ufficialmente le dimissioni di Rosa Capuozzo, sindaca di Quarto, subito dopo il video in cui lei annunciava di non pensarci neppure. «Noi siamo il M5S e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. - si legge sul blog del comico genovese - Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi». Per cercare di uscire pulito dalla storiaccia delle intercettazioni della procura di Napoli che prova come i clan della camorra lavorassero per influenzare le elezioni di Quarto a favore dei grillini, e forse per salvare la faccia del suo pargolo Luigi di Maio che continua a tacere sulla faccenda, Grillo non esita a scaricare uno dei suoi sindaci stellati. Farne fuori uno per salvare tutti gli altri, la sua nuova massima.Una giornata convulsa e a tratti grottesca, iniziata con il sindaco di Quarto che all'improvviso compare in un video su Facebook per spiegare a tutti le sue ragioni sulla questione legata all'espulsione di un consigliere comunale dal Movimento Cinque Stelle (Giovanni De Robbio che secondo gli inquirenti è legato ad ambienti camorristici), e i presunti condizionamenti dei clan napoletani sulle amministrative. «Non ho mai preso in considerazione l'idea delle dimissioni, perché non c'è nessun motivo per cui io debba dimettermi», dice perentoria dal suo studio in Municipio.Un'ora dopo la doccia gelata del suo leader. Dopo giorni concitati nei quali i grillini hanno fatto quadrato in difesa della sindaca, alle 17 quel dispettoso di Grillo pubblica una dichiarazione sulla sua Bibbia, ovvero il blog, chiedendo alla Capuozzo di andarsene a casa, senza se e senza ma. «La strada dell'onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto». A quel punto torna a parlare la sindaca ormai liquidata che pur non avendo sentito Grillo telefonicamente, risponde controvoglia al suo pensierino della sera: «Valuterò la richiesta del Movimento di dimettermi», precisando però che ancora non ha deciso. Nell'M5S delle contraddizioni la Capuozzo ha, piuttosto, rivolto un invito a Luigi Di Maio e a Roberto Fico «a partecipare a una manifestazione a Quarto contro la camorra». A proposito, che fine hanno fatto i nostri eroi? Di Maio su Quarto, dove ha fatto campagna elettorale a tappeto insieme a Fico, dando pure lezioni di legalità, non ha ancora spiccicato parola. Ieri si è limitato a ritwittare la lezioncina del suo capo. Un silenzio sospetto, che si è aggravato nei giorni scorsi con i continui blitz di Grillo in sua difesa (continua ad avere occhi solo per lui) attraverso ridicoli tentativi sul blog di buttare tutto in caciara.

«Perché abbiamo scelto Luigi? Per rovinargli la vita». Era l'ottobre del 2014. Beppe Grillo scherzava così coi giornalistiche gli domandavano circa l'investitura di Di Maio al ruolo di traduttore simultaneo del grillismo. Forse oggi ci è riuscito. E non solo la sua.

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