Onorevole Massimiliano Salini, dica la verità: ha votato per Ursula von der Leyen o no?
«Sì sì ho votato per lei, abbiamo deciso con Berlusconi e Tajani di sostenerla, non senza esprimere in maniera chiara le zone d'ombra e le perplessità sul suo approccio verso il Parlamento. Abbiamo sottolineato in più occasioni la quasi totale assenza di suoi riferimenti a industria, agricoltura e cultura d'impresa».
Non le sembra strano da parte di una politica tedesca, per di più ex ministro del Lavoro? La centralità dell'impresa fa parte della storia della Germania.
«Non è così chiaro l'assetto della proposta politica tedesca, sempre meno legata all'economia reale e sempre più a equilibri di carattere finanziario. Ma soprattutto il suo intervento è stato incoerente con la proposta del Ppe. L'ossessione di avere voti a sinistra le ha fatto perdere voti popolari e ha compromesso la possibilità di un sostegno a destra dei conservatori polacchi e inglesi».
Lei ha dichiarato che «la questione ambientale per quanto importante non può diventare una ossessione». Tra la gente, soprattutto tra i giovani, come dimostra il successo verde in Europa, la sensibilità per il futuro del pianeta è profonda.
«Il tema è centrale ma il problema non è innanzitutto europeo, perché l'Europa, che ha un'industria fiorentissima e vivacissima, produce meno del 10% dell'anidride carbonica. Il problema ce l'hanno Cina, India e Usa in primis. È ora di smetterla di caricare sulle industrie europee il costo di una sostenibilità che già garantisce. L'Europa perde continuamente competitività e posti di lavoro. È arrivato il momento di lasciare che le imprese che innovano siano più competitive»
Il green non lo è? Un filone di pensiero economico lo ritiene fondamentale per ripartire nella crescita.
«È uno dei tanti ambiti in cui facciamo le più grandi innovazioni al mondo e non abbiamo bisogno di Ursula von der Leyen».
Von der Leyen ha parlato di obbligo di salvataggi in mare. Come cattolico, vede possibile una più equa redistribuzione dei naufraghi?
«Sulla redistribuzione non sono molto fiducioso sul futuro, anche se è la prospettiva più auspicata. Mi pare che con molto realismo la proposta di Moavero di aumentare il presidio nei Paesi di origine sia il modo migliore per evitare che i migranti muoiano in mare».
Come valuta il salario minimo europeo?
«Una follia: il salario è oggetto di contrattazione tra lavoratore e datore di lavoro con il sostegno delle parti sociali. Definirlo per legge è la morte della libera impresa».
La nuova presidente vuole rafforzare l'Europa. Possibile con nove voti di scarto?
«Faremo di tutto per aiutarla in questo obiettivo ma le premesse non sono delle migliori».
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