I cavalli non si uccidono così : "Mangiamo gli amici dell'uomo"

La deputata azzurra Michela Vittoria Brambilla: "Vanno riconosciuti come animali d'affezione"

I cavalli non si uccidono così : "Mangiamo gli amici dell'uomo"

«I cavalli sono nostri amici. Hanno stretto con l'uomo un patto millenario. E gli amici non si mangiano». Con queste parole il deputato di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla presenta la sua proposta di legge in difesa di questi bellissimi animali. L'obiettivo del provvedimento è il riconoscimento degli equidi come animali d'affezione. Di conseguenza la norma intende imporre il divieto di macellazione e di consumo della carne di cavallo su tutto il territorio nazionale, nuovi standard per i ricoveri e le scuderie, abolizione dei servizi di trasporto a trazione equina (come le botticelle), tutela dei cavalli bradi. La proposta è stata elaborata in collaborazione con associazioni animaliste specializzate, e punta a una vera e propria rivoluzione rispetto ai termini tradizionali del rapporto tra l'uomo e questi splendidi animali. Ma qualcosa già si sta muovendo, grazie al Progetto Islander, che grazie alla volontà di tanti appassionati e al suo cuore pulsante Nicole Berlusconi difende e protegge i cavalli recuperati da macelli e storie di maltrattamenti.

«Con la nostra proposta si scioglie definitivamente l'ambiguità che finora ha caratterizzato lo status degli equini nel nostro Paese (e non solo): a volte animale d'affezione, per lo più animale da reddito con tutti gli annessi e connessi legati a questa scomoda situazione - spiega Brambilla -. Ma le cose devono cambiare: il cavallo, l'asino, il bardotto, il mulo sono animali che danno e ricevono affetto e come tali devono essere trattati. A ciò provvedono le norme che abbiamo delineato, non solo mettendo gli equini sullo stesso piano giuridico di cani e gatti e vietandone la macellazione e il consumo della carne, ma rivedendo le norme che regolano le condizioni di vita di animali alleati dell'uomo da migliaia di anni».

La proposta è particolarmente importante in un Paese come l'Italia, tristemente noto per le alte quantità di carne di cavallo consumate. Secondo il database Eurostat del 2014, il consumo medio annuo nel Belpaese è stato di un chilo, superato solo dal Belgio (1,2), alla pari con l'Olanda, e seguito da Lussemburgo (0,7) e Francia (0,5). Il consumo però è concentrato in poche Regioni: soprattutto Veneto, Puglia, Emilia-Romagna, Sardegna, Sicilia, Lombardia e Piemonte. Il nuovo testo - è possibile sostenerlo firmando la petizione su www.nelcuore.org - prevede innanzitutto il riconoscimento dello status di «animali di affezione» a tutti gli equidi. Di conseguenza è sancito il divieto di macellazione di cavalli, asini, muli e bardotti, nonché il divieto di vendita e di consumo della loro carne su tutto il territorio nazionale e quello di importazione ed esportazione a fini alimentari. È inoltre proibito usare gli equidi in spettacoli contrari alla loro natura e in esperimenti scientifici. «È tempo di rinnovare un patto antico - conclude Brambilla -.

L'uomo, mostrando il peggio di sé, ha tradito l'amico che gli offriva se stesso in battaglia, per il duro lavoro dei campi, come mezzo di trasporto. Oggi il cavallo continua a essere sfruttato in mille modi: bisogna invertire la tendenza».

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