I conti non tornano più Sul bonus di 80 euro Renzi rischia la faccia

La crescita è inferiore al previsto e il pareggio di bilancio si allontana. Ma tra sconto fiscale, esodati e cassa integrazione servono 20 miliardi

I conti non tornano più Sul bonus di 80 euro Renzi rischia la faccia

Roma - Chi lo frequenta, descrive Matteo Renzi relativamente tranquillo sulle riforme, poco sensibile ai mal di pancia della maggioranza. La politica domestica, in un modo o nell'altro, si controlla. Decisamente preoccupato, invece, dai tanti dossier economici che si stanno ammassando sulla sua scrivania e dei quali vuole occuparsi in prima persona: crescita al palo e limiti europei di bilancio che saltano, coperture per spese incomprimibili difficili da trovare. Compresa quella sulla quale ha messo la faccia: il bonus da 80 euro da confermare e allargare a pensionati, partite Iva e incapienti.
Il debito pubblico resta un problema. In maggio, secondo Bankitalia, quello delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 20 miliardi, raggiungendo il massimo di 2.166,3 miliardi. Cifra monstre, ma problema sotto controllo grazie ai bassi tassi. A preoccupare sono altri nodi.
Le fibrillazioni ieri sono filtrate sui media con un'indiscrezione che dava un anticipo nella presentazione della Legge di stabilità. Non in autunno, ma entro Ferragosto. Scelta nemmeno troppo sorprendente, visto che corrisponde al calendario europeo. Entro il 15 ottobre i Paesi membri devono fornire a Bruxelles il documento programmatico di bilancio, che deve contenere il dettaglio delle spese. Meglio preparare la «finanziaria» prima, quindi. Ma la strategia del governo è arrivare a ridosso della scadenza, anche per vedere che aria tira con la nuova Commissione Ue. E infatti ieri Palazzo Chigi ha smentito seccamente l'anticipo a Ferragosto. Notizia «destituita di ogni fondamento».
Precisazione che non ha convinto i tanti che danno per scontata una manovra e hanno visto dietro l'anticipo ferragostano, un modo per fare passare una correzione dei conti. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta è andato all'attacco sullo stato delle finanze pubbliche, sottolineando come la legge di stabilità estiva «sa tanto di manovra correttiva camuffata. Renzi vuole sistemare i conti prima delle previsioni di settembre della Commissione europea, che altrimenti lo affossano».
Al ministero dell'Economia stanno facendo già da un po' i calcoli tenendo conto di una crescita del Pil inferiore alle previsioni. Rispetto allo 0,8% contenuto nel Def si stima uno 0,5% come scenario migliore. Il che significa rinunciare al pareggio di bilancio sul quale, per il momento, l'Europa non ci fa sconti. Poi ci sono le misure e i tagli già messi a bilancio.
I 12 miliardi per rifinanziare il bonus da 80 euro, sul quale il premier Matteo Renzi si gioca la faccia e al quale non ha nessuna intenzione di rinunciare. Ieri, sulla scorta dei dati sugli italiani che si trovano sotto la soglia di povertà, dalla maggioranza sono arrivati inviti ad allargare la platea di chi incassa il bonus mensile.
Ma anche seguendo lo scenario più ottimistico, al ministero dell'Economia già mettono in conto sacrifici. Delle tre categorie alle quali dovrebbe essere esteso il bonus, se ne potrà accontentare solo una. Partite Iva, pensionati o incapienti (redditi sotto gli 8mila euro all'anno). Probabile che, alla fine, si accontenteranno i secondi, lasciando ancora una volta liberi professionisti e poveri, al palo. Sempre che i tagli alla spesa diano quanto previsto. Anche perché restano da coprire altre spese quasi incomprimibili, come gli esodati e le richieste delle Regioni per la cassa integrazione. In tutto, la cifra da coprire supera i 20 miliardi.
L'onere di trovarla spetta soprattutto a Carlo Cottarelli e la sua spending review, che deve essere attuata, ma che stenta a decollare.

È ancora presto, assicurano dal ministero di via XX settembre, ma a Palazzo Chigi, c'è fretta di chiudere. Se i conti non dovessero tornare e i tagli non portassero le risorse sufficienti, a Renzi toccherebbe trovare qualche tassa da alzare di soppiatto. Meglio, a quel punto, farlo in agosto.

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