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I "furbetti" esultano Pa, stop ai controlli

Senza decreti attuativi bloccate le norme del ddl concretezza

I "furbetti" esultano Pa, stop ai controlli

Addio controlli biometrici per la pubblica amministrazione? E i dipendenti pubblici brindano. Sono tanti i provvedimenti che rischiano di non vedere mai la luce a causa della crisi di governo innescata dal ministro dell'interno Matteo Salvini. E se ha scatenato la protesta di migliaia insegnanti il brusco stop imposto al decreto salva-precari sarebbe invece accolto con favore lo scivolamento nel limbo delle norme contenute nel cosiddetto ddl concretezza voluto dal ministro Giulia Bongiorno (nella foto). Approvata nel luglio scorso la legge per diventare operativa necessita però dei decreti attuativi. Scopo del ddl rendere più efficiente la macchina ingolfata della burocrazia, prevenire l'assenteismo stroncando i cosiddetti furbetti del cartellino. La Bongiorno aveva previsto l'emanazione dei decreti entro la fine di settembre in modo da introdurre le novità entro il 2020. Ma se il governo cade salta tutto e il ddl concretezza rischia non concretizzarsi mai. In particolare l'istituzione del Nucleo concretezza, organo nuovo che dovrebbe essere composto da 53 persone per occuparsi tra l'altro di un «piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni». Difficile che a questo punto veda la luce anche l'introduzione del discusso controllo biometrico che ha lo scopo di evitare falsi e sostituzioni di persone. Per la prima volta la norma avrebbe imposto un controllo in entrata ed in uscita per i dirigenti scolastici. Misura criticatissima anche perché è stata prevista nel caso della scuola soltanto per i presidi e non per i docenti.

Ma chi si occuperà di installare le apparecchiature per il controllo delle impronte nei 45mila istituti scolastici? Se si considera che un macchinario del genere costa almeno un migliaio di euro per dotare tutti gli istituti del meccanismo di controllo ci vorrebbero al minimo 45 milioni di euro.

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