I legami tra la Pisano e Casaleggio dietro l'idea della password di Stato

I veleni dei 5s: «A Torino fu imposta dall'élite del Movimento»

I legami tra la Pisano e Casaleggio dietro l'idea della password di Stato

Docente universitaria, passione per l'innovazione e la digitalizzazione delle aziende come Davide Casaleggio, ossessione per i veicoli senza conducente. Negli ultimi giorni, il ministro per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano è finita al centro delle polemiche per l'idea delle password e username «di Stato» da consegnare ai cittadini per acquisti online e per fare qualsiasi tipo di operazione sul web. Le opposizioni hanno gridato subito al «Grande Fratello» elettronico e lei ha parzialmente corretto il tiro. Ma la Pisano, alcuni giorni prima, è stata accusata di aver reso plastico e visibile il presunto conflitto di interessi della Casaleggio. Nel documento strategico sull'innovazione digitale e tecnologica del Paese, presentato dal ministero, viene citato proprio il figlio del fondatore Gianroberto «per il contributo all'elaborazione di questo piano».

Per i critici, Pisano sarebbe la longa manus di Casaleggio per realizzare il sogno di esportare il sogno della partecipazione di Rousseau nella Pubblica amministrazione. A Roma, ai piani alti del Movimento, viene definita come «un'ortodossa del grillismo digitale». In realtà, è un tecnico prestato alla politica. L'impegno con i Cinque stelle, infatti, arriva all'improvviso. Nel 2016, quando viene nominata dal sindaco Chiara Appendino nella giunta del capoluogo piemontese in qualità di assessore all'Innovazione. Il traguardo politico lo taglia dopo tre anni di lavoro all'Università di Torino ed esperienze precedenti in atenei stranieri, la Westminster University di Londra e la Glasgow Caledonian University, sempre nel Regno Unito. La Pisano è stata anche soprannominata «signora dei droni» per aver avviato sotto la Mole una serie di progetti di utilizzo di droni nel campo della sicurezza e delle infrastrutture.

«La Pisano all'epoca è stata scelta direttamente da Chiara Appendino, presentata ai militanti storici come una persona di sua fiducia», dicono fonti torinesi. E c'è di più: «È una di quelle persone su cui lei ha messo la faccia». Di rapporti diretti con il guru del Movimento prima dell'ingresso in politica non ci sono tracce. Ma «è chiaro che la Appendino nel 2016 è stata imposta dall'élite del Movimento» precisa chi in quel periodo era in prima linea nei Cinque stelle di Torino. Elite composta da Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio.

Del resto, le passioni della Pisano sono contigue a certe visioni del M5s delle origini. A Torino l'attuale ministro ha dato il via alla sperimentazione sulle auto e i mezzi pubblici a guida autonoma, driverless, cioè senza guidatore. A Rai Radio 1, nell'intervista delle password di Stato, ha anche detto: «Nel futuro, quando noi compreremo un'auto autonoma vogliamo sapere com'è sviluppato quell'algoritmo di intelligenza artificiale perché dobbiamo sapere che scelta farà quell'auto».

Quindi l'esempio: «Se noi ci troviamo davanti un bambino e di fianco un burrone dobbiamo sapere che il programmatore ha programmato quell'auto in modo tale che non investe il bambino ma vada nel burrone». Ma, forse, non è più facile continuare a guidare da soli le nostre automobili e poter scegliere le nostre password?

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